EMERGENZA CASA A LIVORNO, INDISPENSABILE UN TAVOLO DI CONFRONTO TRA PROPRIETÀ IMMOBILIARE, SINDACATI, COMUNE E CASALP

EMERGENZA CASA A LIVORNO,  INDISPENSABILE UN TAVOLO DI CONFRONTO TRA PROPRIETÀ IMMOBILIARE, SINDACATI, COMUNE E CASALP

Negli anni 2000 una ricerca condotta da centri sociali, sindacati degli inquilini e Otu (Osservatorio trasformazioni urbane) aveva individuato nel territorio decine di edifici e strutture vuote (ex caserme, ex scuole, ex strutture sanitarie, circoscrizioni…) in disuso e dunque a rischio grave di deterioramento e per l’incolumità dei cittadini. Di questa ricerca e dell’elenco allegato, fu informato il Comune di Livorno, con la richiesta pressante di inserire tali strutture nel Prg per utilizzarle a fini sociali aumentando, oltre ai servizi di quartiere, l’Erp. Tutto ciò senza cementificare altro territorio. Si profilava un periodo di crisi economica mondiale poi puntualmente scoppiata nel 2008 e purtroppo all’appuntamento siamo arrivati impreparati.

Dal 2010 al 2015 sono stati più di 3.000 le sentenze di sfratto, circa 1000 famiglie si sono rivolte agli Uffici casa. Il nostro Comune, con molte difficoltà, grazie alla Commissione istituita in Prefettura e poi in Comune riuscì a sistemare circa 600 famiglie. Le altre, anche se in possesso dei requisiti, rimaste senza l’aiuto delle istituzioni, hanno dovuto occupare per necessità. Sono state usate dagli sfrattati e senza casa l’ex Caserma in via Adriana, le due ex Circoscrizioni 1 e 3, gli ex distretti sanitari di via Ernesto Rossi e via degli Asili, tutte strutture pubbliche dismesse. A seguire anche la torre della Cigna e il palazzo Maurogordato in Scali D’Azegli. In molti casi le famiglie si sono rivolte ai movimenti di lotta per la casa.

I sindacati coinvolti, Asia Usb in primis ma con il pieno sostegno dell’Unione Inquilini, hanno garantito in questi anni non solo un aiuto concreto alle famiglie ma anche una tranquilla e civile convivenza, intervenendo come mediatori dei conflitti laddove si manifestavano comportamenti violenti o illegali o danneggiamenti agli ambienti utilizzati.

Subito i sindacati, in accordo con gli occupanti, hanno deciso di informare gli uffici competenti delle condizioni di necessità e dei requisiti delle famiglie per accedere a sistemazioni regolari. Per questo a oggi sono già state vuotate due strutture. Tuttavia, vista la grave mancanza di strutture di emergenza e case popolari, questo percorso non si è ancora concluso.

Oggi grazie a una delibera europea che sancisce una volta per tutte che l’abbandono al loro destino di famiglie e persone economicamente fragili senza casa, rappresenta una gravissima lesione dei diritti umani, e anche grazie ai finanziamenti dell’ex governo Conte indirizzati alla rigenerazione urbana, ci aspettiamo una migliore attenzione.

Consideriamo indispensabile l’apertura di un tavolo di confronto tra proprietà immobiliare, sindacati, Comune e Casalp, nel quale la Prefettura sia protagonista autorevole, per acquisire edifici privati e pubblici inutilizzati, per usare al meglio i finanziamenti statali ed europei.

Unione Inquilini – Sunia – Sicet – Uniat – Ania – Asia

(Daria Faggi – Patrizia Villa – Geremia Merlone – Roberto Vivaldi – Edda Burgio – Gianfranco Barba)

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