La cultura delle nostre istituzioni, enti ed associazioni non evidenzia a dovere che i colpiti dalle patologie professionali – in primis amianto – in caso di morte sono considerati vittime del lavoro anche se già posti in pensione.
Il 28 aprile è stata celebrata la Giornata mondiale delle vittime del lavoro e dell’amianto, un evento importante. Sarebbe però opportuno verificare che anche nei nuovi cicli produttivi non vengano impiegate sostanze nocive con lo stesso effetto dell’ amianto.
La prevenzione resta comunque fondamentale e dev’essere al centro di leggi e contratti di lavoro.
Roberto Terreni (SPI-CGIL quartieri Nord Livorno)