“La Tasi è la patrimoniale dei poveri: occorre maggiore equità” è questo il grido di allarme lanciato dallo Spi Cgil. “Nella nostra provincia solo tre comuni hanno deciso di applicarla da giugno con criteri e aliquote diverse: Livorno, Rosignano e Piombino. In pratica invece di guardare a criteri di equità fiscale si è operato prevalentemente in ragione della situazione di bilancio dei singoli comuni, determinata dai mancati trasferimenti statali. (Il Comune di Livorno ha deliberato un aliquota del 2,5 x mille senza alcuna detrazione esentando gli affittuari; Il Comune di Rosignano dell’1,5 con detrazioni parziali e il 10% a carico degli affittuari; Il Comune di Piombino al 2,5 con esenzione degli affittuari e con esenzioni alle fasce deboli ( dai 7000 ai 9000 euro) previa presentazione ISEE). Le politiche di austerità che sono state imposte dall’Europa e accettate dai governi che si sono succeduti negli anni della crisi finanziaria, sono state applicate nel nostro paese attraverso anche una politica di tagli lineari agli enti locali. Gli enti locali, per coprire in parte i tagli, hanno dovuto applicare i provvedimenti di carattere prevalentemente patrimoniale sugli immobili, provvedimenti spesso contraddittori e improvvisati ( vedi le alterne applicazioni dell’ICI poi IMU sulla prima casa). Questi provvedimenti, in una situazione dove le rendite catastali avrebbero avuto bisogno di adeguati interventi di equità, hanno prodotto una ulteriore distorsione del sistema fiscale penalizzando le fasce deboli e i ceti medi. La TASI, che non è altro che la riproposizione camuffata dell’IMU, se non applicata con criteri di equità, produce ulteriori distorsioni. La CGIL, nel ribadire la necessità che l’Europa abbandoni le politiche che hanno prodotto più disoccupazione e un progressivo impoverimento delle fasce deboli e del ceto medio, continua a sostenere la necessità di una equa riforma fiscale anche attraverso una patrimoniale, e la necessità di una più decisa lotta all’evasione fiscale ed alla corruzione. Gli 80 euro dati ai lavoratori vanno nella giusta direzione ma vanno estesi anche ai pensionati. Partendo da queste considerazioni e proposte ela CGIL sostiene che la TASI può essere applicata in modo da garantire una maggiore equità: m• Il primo elemento è la verifica delle rendite catastali: Tra gli immobili che possono essere posti subito a verifica c’è la categoria A 8 (ville) • Il comune non è obbligato ad applicare la Tasi e può in alternativa agire sulla sola IMU con specifica delibera di bilancio. • Il comune può stabilire aliquote Tasi al massimo consentito e decidere criteri di esenzione per alcune tipologie (esempio: case categoria A3 abitazioni economiche – A4 -case popolari, ecc). • Stabilire l’aliquota Tasi allo 0,25% (massima senza maggiorazione) per tutte le tipologie e applicare una detrazione di 200 euro ai possessori di prima abitazione; individuando inoltre una soglia di esenzione dal tributo per tutti gli immobili che avevano una rendita catastale che li esentava dall’IMU nel 2012. • Il comune può decidere di esentare gli inquilini in affitto, anche introducendo criteri di selezione: es. appartamenti a tipologie di lusso; oppure in base alla valutazione del reddito degli affittuari.
Tutto questo accompagnato da una più decisa azione sul versante del recupero della evasione.