Si terrà in Val di Cornia il prossimo 23 settembre la 19° edizione delle Festa di LibEretà. Il Valore sociale del lavoro sarà il tema centrale dell’iniziativa. L’appuntamento è alle 9.30 a venturina Terme presso l’Auditorium Bic Toscana dove si terrà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Daniela Cappelli segretaria generale Spi Toscana, Alessio Gramolati segretario generale Cgil Toscana, Enrico Rossi presidente Regione Toscana, Cesare Damiano presidente Commissione Lavoro della Camera e Carla Cantone segretaria generale Spi. A seguire, nel pomeriggio, alle 15.30 in Piazza Bovio a Piombino si terrà una manifestazione pubblica che sarà conclusa da un intervento di Carla Cantone.
“…C’era una volta il lavoro”, potremmo dire, immagine di una società che faceva perno interno alla fabbrica e all’ufficio. Comprendeva, si, l’attività lavorativa vera e propria ma anche l’educazione dei giovani, la sfera persona, le relazioni sociali, il rapporto con la famiglia. La scuola accompagnava i giovani al lavoro, la sanità pubblica si occupava di ridurre i rischi derivanti dalle malattie, la pensione di anzianità garantiva la sicurezza economica all’uscita dal lavoro. Un modello di organizzazione sociale che copriva l’intero arco della vita. Una storia collettiva, frutto della fatica e dei sacrifici di milioni di persone e del sindacato che hanno lottato per affermare i diritti e cambiare i rapporti di forza affinché il lavoro diventasse il fondamento della nostra Repubblica e tutto ricompreso nell’art. 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Nell’epoca del lavoro multiforme,instabile, discontinuo la politica ha purtroppo perso gran parte dei riferimenti che avevano origine da questa organizzazione sociale: il lavoro non è più riferimento fondamentale per fini generali, i partiti non hanno più le loro radice nelle fabbriche, i discorsi dei leader politici non coniugano più il rapporto tra capitale e lavoro. Il lavoro, di fatto, non è più il centro della politica. E’ così che la perdita della centralità del lavoro ha reso meno rappresentativi i partiti, più fragili le istituzioni, più soli i lavoratori e più deboli anche le imprese. Non è un caso che da 20 anni in questo paese manca una vera politica industriale. Per tutti questi motivi nella 19° Festa di Liberetà Toscana vogliamo discutere del valore politico e sociale del lavoro e su come è mutato il ruolo, il pensiero e l’intervento della politica. Parlare di disoccupazione non è la stessa cosa che parlare di lavoro: la prima è un indicatore economico, il secondo definisce un ambito e un valore che già Freud definiva fondamentale nella costruzione della identità dell’individuo. E’ anche per questo riteniamo fondamentale conoscere e ricordare quelli che sono stati e rimangono i due concetti costitutivi della CGIL: il Valore sociale del Lavoro (capacità di ridurre le disuguaglianze e promuovere libertà) e il Valore della Confederalità (per tutelare gli interessi generali delle classi lavoratrici). Siamo convinti che la storia della CGIL possa essere riassunta in questi due punti fermi e nella volontà di guardare sempre all’interesse generale, nell’esame del domani e sulla ricaduta che può comportare l’azione di oggi. Come diceva Vittorio Foa, rimotivare i valori significa ritrovare oggi le ragioni antiche e moderne delle nostre scelte. Considerare la nostra azione parte di un processo e non un oggetto inanimato”.Daniela Cappelli segretaria Spi Toscana
LiberEtà: Martedì la festa a Venturina. Ospite Carla Cantone
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