In relazione al teatro Goldoni apprendiamo notizie riguardanti nuove nomine di direttori e organizzazione di grandi eventi. Riteniamo però fondamentale che si accendano i riflettori anche sulla questione lavoro: agli 8 lavoratori stagionali del comparto tecnico non è infatti ancora stato rinnovato il contratto per i consueti 11 mesi, ossia dal 1 settembre 2020 al 31 luglio 2021. E’ la prima volta che avviene: è inaccettabile. A chiedere garanzie sul futuro però non ci sono solo questi 8 stagionali “storici”: ad aspettare risposte sono anche gli oltre venti precari (sarte, truccatrici, facchini, ecc) che, seppur con contratti di durata più breve, gravitano nell’indotto del teatro.
Questo è il dato di fatto ad oggi. Il comparto tecnico del palco e tutti i tecnici e gli operai che girano intorno agli eventi e alla turnazione del settore sono al momento gli unici che non hanno avuto ancora garanzie occupazionali. Sia chiaro, tutti noi sappiamo quanto la fase sia molto delicata e che la crisi Covid ha colpito duramente e prioritariamente il settore degli eventi e dello spettacolo, ma se è così allora per noi vale un principio: se le risorse ci sono per i vertici del Teatro, si devono trovare anche per le maestranze del palco.
Come Slc-Cgil e Usb auspichiamo che la Fondazione Goldoni trovi subito una soluzione per il rinnovo dei contratti ad oggi non rinnovati. Continuare con questo clima di incertezza occupazionale non è accettabile anche perché in un contesto come quello che stiamo vivendo non avere garanzie è la peggiore sciagura che possa esistere.
Anche per quanto riguarda i futuri ammortizzatori sociali e i futuri decreti del governo auspichiamo una rapida approvazione per dare ossigeno al settore dello spettacolo dal vivo. Lo abbiamo già visto a marzo cosa significhi avere contratti in scadenza, rinnovi settimanali o giornalieri.
Attenzione, non stiamo parlando di lavoratori e lavoratrici che hanno rapporti di lavoro occasionali con la Fondazione, bensì di vere e proprie maestranze che da più di un decennio lavorano per la Fondazione e che hanno lavorato per l’allestimento di tutti gli spettacoli del Teatro in questo decennio. Ora che un nuovo contesto straordinario e di causa di forza maggiore è precipitato sulle loro teste, ci siamo resi ancora più conto quali siano le differenze tra un lavoro stabile e un lavoro a tempo determinato.
Chiediamo pertanto alla Fondazione, oltre ad annunciare incarichi e programmare eventi, di proporre il rinnovo dei contratti scaduti ai l lavoratori interessati. Il settore tecnico del palco, il sindacato, le rsu, chiedono dunque che si proceda ai rinnovi contrattuali nelle stesse modalità di sempre, come previsto anche da un accordo quadro sindacale.
Le Segreterie provinciali SLC-CGIL e USB