Beppe Luongo, ex segretario Slc-Cgil Livorno, ricorda Roberto Salsedo, morto nei giorni scorsi mentre stava assistendo al concerto della figlia Martina.
“Roberto Salsedo era un compagno della Cgil. Già ai tempi del Consiglio di fabbrica Cmf era un punto di riferimento per i giovani delegati. Lo diventò anche per me, qualche anno dopo: la Cmf chiuse infatti i battenti e Roberto entrò per concorso in Poste Italiane. Un contesto in cui Roberto seppe portare il punto di vista dell’operaio consapevole, intelligente e diretto. Quando c’era da dire qualcosa a un “capo”, Roberto lo diceva chiaramente senza indugio: parlava per se ma anche per gli altri, sempre battendosi per chi faceva il lavoro più duro e pesante. Perché anche alle Poste c’erano e ci sono gli operai e le operaie, solo che da sempre si fa finta che non ci siano. Questo a causa della “cultura” che ancora passa in questo grande Gruppo, che non è quella del diritto da difendere e da conquistare, ma quella del favore da trattare nell’ombra. Qualcosa di inconcepibile per Roberto. Lui era un compagno: cultura, coerenza, valori e coraggio. Si era stancato delle Poste, non della Cgil. E non ha mai confuso un diritto con un favore.
…ci manchi Roberto”.
Beppe