A fine mese si svolgeranno i concorsi per le scuole comunali di Livorno: tre i profili professionali individuati, educatori, insegnanti e coordinatori. Nidil-Cgil e Fp-Cgil esprimono grande soddisfazione per questo risultato che allontana il pericolo di future esternalizzazioni di servizi così importanti per la cittadinanza.
I servizi educativi comunali sono caratterizzati da sempre da una alta qualità: formazione continua delle professioniste, cura delle sedi, ricerca pedagogica sia per le strutture a gestione diretta che per le strutture in convenzione, a nostro avviso, infatti, possono essere garantiti solo da una forte gestione pubblica.
Se quindi è indiscutibile l’importanza e l’opportunità dei concorsi, troviamo debole proprio la modalità con cui saranno svolti. Si è scelto infatti di adottare le procedure semplificate pensate per l’emergenza pandemica, e andare a una unica prova a risposta multipla, il cosiddetto “quizzone”, senza espletare la prova orale, se non per la figura dei coordinatori.
Le prove si svolgeranno inoltre da remoto e alla fine del mese di maggio, periodo in cui molte delle insegnanti e educatrici precarie lavorano a pieno ritmo nei servizi. L’amministrazione sostiene che questa possa essere una tempistica congrua per poter far passare 60 giorni fra la pubblicazione della graduatoria definitiva e l’entrata dei nuovi assunti, tempo evidentemente stimato dal Comune per gestire eventuali ricorsi avanzati da parte dei partecipanti alle procedure concosorsuali.
Le norme, è bene evidenziarlo, non prevedono però uno stop così lungo. A nostro avviso in questo caso deve prevalere l’interesse pubblico a espletare concorsi pubblici in tempi congrui a stabilire l’effettiva idoneità a una mansione così delicata come la cura di bambini e bambine piccolissime, anche se le procedure non dovessero consentire i 60 giorni di sospensione.
Le richieste sindacali, per questi concorsi, erano state avanzate nei mesi scorsi e chiedevano sia la prova orale che lo svolgimento degli stessi alla fine della frequenza scolastica, ovvero oltre il 30 giugno, proprio per consentire agli aspiranti di poter finire la propria preparazione al di fuori dell’impegno lavorativo. Pur comprendendo l’urgenza di svolgere i concorsi e l’opportunità di farlo, pensiamo che queste modalità non siano adeguate a garantire i livelli di qualità dei servizi educativi comunali e mettano in maggiori difficoltà proprio le persone, precarie da anni, che sostengono questi servizi effettuando le sostituzioni.
Il 30 aprile scorso è uscito un nuovo decreto legge sulla modalità di svolgimento dei concorsi
pubblici che, visto il buon andamento dell’emergenza sanitaria, reintroduce la prova orale come obbligatoria, pur salvaguardando la legittimità dei concorsi con procedure semplificate banditi precedentemente, per cui anche quelli di cui parliamo, ma ci dà una chiara indicazione di come operare da ora in poi.
Chiediamo pertanto all’amministrazione di ripensare alle modalità di svolgimento di queste prove prendendo in considerazione, almeno, il loro spostamento oltre il 30 giugno e lo svolgimento in presenza di una prova scritta e orale, al fine di valutare la preparazione professionale necessaria per esercitare sul campo un lavoro delicato e complesso che caratterizza l’insegnamento in ambito educativo.
Letizia Carmignani (segreteria Fp-Cgil provincia di Livorno)
Filippo Bellandi (segretario generale Nidil-Cgil provincia di Livorno)