Vertenza Piombino, Strazzullo “Investimento positivo ma Cevital chiarisca”

strazzullo

La CGIL confederale di Livorno valuta positivamente l’investimento di un miliardo e 200 mila euro annunciato da Cevital per Piombino, ma l’attenzione del sindacato rimane alta, in quanto nella strategia presentata dall’azienda algerina ci sono delle criticità che dovranno essere superate.
“L’annuncio di un investimento così importante per la città non può che essere valutato positivamente da parte nostra – esordisce il segretario generale della Camera del Lavoro della provincia di Livorno, Maurizio Strazzullo – naturalmente il MISE e il Governo hanno intrapreso un percorso corretto promuovendo dei tavoli tecnici per valutare la sostenibilità finanziaria e ambientale della nuova strategia di Cevital e ci auguriamo che sia fatto ogni sforzo necessario affinché il territorio non perda un’occasione fondamentale per il rilancio dell’occupazione”
Già martedì 24 marzo è previsto il primo tavolo e il 9 aprile il Governo ha posto il limite per la presentazione da parte di Cevital di un piano industriale che chiarisca l’effettivo percorso dell’investimento “Ci auguriamo di avere finalmente un piano industriale – prosegue Strazzullo – che definisca gli elementi di criticità e la quantità e qualità della risposta alle aspettative occupazionali del territorio”.
La CGIL chiede chiarezza su alcuni punti fondamentali :

1) Il piano industriale dovrà garantire per l’Altoforno i volumi di acciaio sufficienti per evitare perdite economiche della struttura, a cui abbiamo già assistito e l’utilizzo di alcune aree per lo stoccaggio di coke e minerali non deve limitare la diversificazione dell’infrastruttura portuale prevista dall’accordo di programma;
2) Agroindustria e logistica: rimane da chiarire le tempistiche previste per le bonifiche, tempi previsti per l’avvio delle attività, i livelli di occupazione e i profili professionali necessari.

La sostenibilità ambientale resta un problema centrale anche per la CGIL “La sostenibilità ambientale del progetto deve essere concreta e condivisa con la città – chiarisce il segretario generale – ci auguriamo che il Ministero dell’Ambiente e le Istituzioni locali vigilino affinché ciò accada”
La questione centrale per la CGIL resta, comunque, quella occupazionale “Al di là dei 5 mesi di cui parlano i consulenti di Cevital – conclude Strazzullo – per noi sarà fondamentale avere il cronoprogramma degli investimenti e dell’avvio dell’intera attività di produzione, acciaio, agroindustria, logistica, in quanto fondamentale per definire, in tempi rapidi, con i ministeri interessati e le imprese, gli strumenti di accompagnamento, ammortizzatori sociali e formazione, per i lavoratori, della ex Lucchini e dell’indotto, che stanno esaurendo gli ammortizzatori e, inoltre, rivendichiamo che Cevital, una volta insediatasi, valorizzi e non disperda il know how delle piccole e medie imprese presenti sul territorio”.

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