“Le tendenze socio economiche della Val di Cornia sono state caratterizzate dalla centralità del ruolo dell’industria” spiega Giuseppe Bartoletti coordinatore Cgil di zona “Le fasi di difficoltà che stiamo vivendo spingono ancora più in avanti il bisogno di consolidare il processo di diversificazione economica, attraverso lo sviluppo di pluralità economiche. In questo quadro la corretta realizzazione di un sistema logistico portuale, quindi la messa in rete di porti, interporti con i sistemi viari stradali, dentro il progetto della piattaforma della Regione Toscana, è più che mai indispensabile e urgente. E’ in questo quadro che il sistema delle infrastrutture deve stare al centro delle iniziative di programmazione per rendere efficace questo modello di sviluppo. Senza un sistema di collegamenti, i rapporti commerciali dentro l’area del Mediterraneo e nelle regioni dell’Italia di mezzo, rimarranno solo una ipotesi, che il nostro sistema portuale che sta cambiando, non avrebbe possibilità di poter cogliere. Ecco perché il completamento della Tirrenica, con il collegamento della SS398 al porto, o la Grosseto-Fano, sono opere irrinunciabili se vogliamo che il nostro modello di sviluppo si consolidi. Difendere, consolidare e sviluppare il lavoro è la sfida che oggi abbiamo di fronte, che vogliamo riproporre a tutta la classe dirigente della Val di Cornia, a chi ha responsabilità di rappresentanza, di Governo. O questo territorio rilancia processi virtuosi, affrontando anche sfide difficili, come quella dell’autostrada e dei suoi collegamenti nei luoghi dell’economia, oppure l’alternativa è quella di assistere ad un lento declino dell’occupazione e del reddito di un territorio vasto”.
Val di Cornia “Infrastrutture irrinunciabili per il consolidamento del modello di sviluppo”
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