Dopo l’accordo sottoscritto e sancito dal voto dei lavoratori, in UniCoop Tirreno partono gli ammortizzatori sociali, oggetto di trattativa che ogni territorio ha svolto autonomamente: su Livorno il primo intervento è l’attivazione della cassa integrazione in sede a Vignale, che sarà monitorata dai sindacati.
L’accordo in UniCoop Tirreno è arrivato dopo una lunga trattativa che la Filcams ha condotto con l’intento primario di scongiurare i moltissimi, troppi, licenziamenti annunciati dalla cooperativa all’apertura del tavolo “Dopo mesi di discussione siamo riusciti anche a portare l’azienda a rivedere il numero degli esuberi – illustra Pieralba Fraddanni, segretaria generale della Filcams Cgil provincia di Livorno – che sono passati da 481 a 421 full time, che corrispondono a circa 500 dipendenti e, solo a Vignale, la cifra è stata ridotta a 116, rispetto ai 160 di partenza. Grazie all’accordo che abbiamo firmato, comunque, nessuno sarà licenziato, permane, però, la possibilità delle uscite volontarie che sono incentivate”.
La Filcams, purché non sia previsto alcun licenziamento, sottolinea il dato, in quanto il numero degli esuberi è essenziale per la modulazione degli ammortizzatori sociali “Confermando il preaccordo di marzo – prosegue Fraddanni – saranno applicati, per 36 mesi, la cassa integrazione straordinaria in sede e la solidarietà nei negozi, intervento che, al momento, non si applicherà nella rete vendita toscana. Altro importante risultato è il mantenimento della parte normativa dell’integrativo, che l’azienda aveva intenzione di cancellare, con la salvaguardia del premio aziendale e la sospensione, solo temporanea, di alcuni istituti economici, costringendo l’azienda a impegnarsi su percorsi formativi”.
Nei giorni scorsi si è conclusa anche la trattativa territoriale sulla partenza dell’ammortizzatore sociale a Vignale, tavolo anch’esso non privo di ostacoli “L’azienda era partita proponendoci di partire con tre mesi di cassa integrazione straordinaria – racconta la segretaria generale – ma, rispetto al fatto che non ci sono state date delucidazioni sufficienti in merito all’applicazione, abbiamo preteso che i mesi fossero due e che, da parte sindacale, sia possibile un costante monitoraggio sull’utilizzo dello strumento, soprattutto per verificare che ai dipendenti in cassa sia effettivamente offerta possibilità di riconversione professionale attraverso opportuni percorsi formativi”.
Secondo la Filcams adesso si apre la fase più delicata della trattativa “Abbiamo chiesto noi – conclude Fraddanni – che la trattativa tornasse sul territorio perché l’applicazione degli ammortizzatori è la fase più delicata della discussione, in quanto impatta concretamente sulla vita delle persone perciò, a nostro avviso, deve essere attentamente seguita e monitorata. Questo vale particolarmente oggi, in quanto l’azienda si conferma poco rispettosa delle procedure e sta tentando di terziarizzare una parte del lavoro nel magazzino, senza tenere conto di quanto previsto dal Contratto Nazionale, azione per cui abbiamo già inviato la diffida e siamo in attesa di un incontro”.