I livornesi lo sanno bene quanto si deve correre per affrontare le incombenze quotidiane e quanto gli anziani si adoperano per aiutare i figli anche accudendo i nipoti che devono essere accompagnati a scuola, a fare attività sportive o che, a volte, si ammalano. E poi portare i nipoti al mare, in uno stabilimento balneare, per poi trovarsi la sera tutti insieme a cena.
Una vita spesso frenetica imposta alle famiglie anche da una organizzazione del lavoro che spesso non lascia molti spazi, soprattutto alle donne che lavorano, che si devono prodigare tra lavoro, figli e casa. Si va spesso in auto perché questo consente di conciliare tempi che ci vengono imposti.
Per queste ragioni, e non solo, il modo con cui si va a definire a Livorno il nuovo modello di sosta a pagamento ci sembra che non tenga di conto della realtà.
Facciamo degli esempi:
Un residente in sosta controllata paga circa 50 euro per avere la lettera di zona
(150 euro se ha la seconda macchina). Per andare al mare, negli stabilimenti balneari di Livorno, oltre il consueto abbonamento al bagno, arriverà a pagare 5 euro al giorno oppure 230 euro a stagione se farà l’abbonamento parcking senza garanzia di trovare posto.
Un cittadino che abita in via Solferino e ha il dentista sul viale Italia, dovrà pagare circa 4 euro di parcheggio per andare dal suddetto dentista e quando tornerà a casa rischierà di non trovare il posto auto nella propria zona perché, pagando, al suo posto ci potranno essere veicoli di residenti di altre zone.
Ma questo potrà avvenire anche per andare ad assistere la madre o semplicemente per andarla a trovare, o per andare dal nipotino che, purtroppo, si ammala.
Sono alcuni esempi significativi che incideranno sulla vita quotidiana e sulle tasche delle famiglie.
Per questo riteniamo utile che l’amministrazione comunale ripensi a quanto fatto e avvii un impegno concreto per un piano del traffico e quindi un piano sulla sosta socialmente sostenibile.
Se si vuole affrontare davvero i problemi legati alla viabilità bisogna partire dall’adeguamento dei collegamenti tra le periferica, dalla modifica degli accessi alla città, dall’adeguamento e dal completamento della variante Aurelia. L’apertura quindi di un confronto con il Governo e con la Regione per avere i necessari finanziamenti per un organico e complessivo piano di mobilità.
SPI CGIL provincia di Livorno