Duro scontro al tavolo d’informativa sindacale sulle supplenze. “La Buona Scuola” di Renzi licenzia migliaia di precari ATA per far posto ai soprannumerari dalle Province. La FLC CGIL pronta a impugnare l’atto.
Con una semplice circolare il Ministero della FP comunica alle organizzazioni sindacali, ma pare anche allo stesso MIUR, che le assunzioni del personale ATA non si faranno, in attesa di stimare gli esuberi delle Province. La questione era nota poiché già in finanziaria si era parlato di questa eventualità stabilendo come 2020 il numero dei posti ATA che dovessero servire per coprire tali esuberi ed escludendo i collaboratori scolatici . Successivamente, a seguito delle nostre pressioni il Ministero si era impegnato ufficialmente ad un certo numero di stabilizzazioni, improvvisamente il ministero della Funzione Pubblica stoppa le assunzioni interpretando il ruolo di decisore (con portafoglio) in modo inconcepibile. Ad oggi, a distanza di più di un anno dall’operazione, in molte province non sono noti i numeri degli esuberi (Livorno, Pisa, Firenze etc….per esempio), e prudenzialmente, con il solito stile da ruspa, il governo blocca tutte le assunzioni nonostante ci siano molti posti. I precari di lunga durata, basta guardare i punteggi nelle graduatorie e l’età media oltre i 50 anni, che avevano sperato di raggiungere l’agognata stabilizzazione, si vedono beffati e disprezzati ancora una volta. Tanto si sa che i precari non contano come posti di lavoro, nonostante la ben nota sentenza della Corte Europea che impedisce il reitero, oltre i 36 mesi, di incarichi su posto vacante e disponibile. Inserisce invece nella sedicente Buona Scuola, il divieto di rinnovo dei contratti oltre i 36 mesi. Oplà! Problema risolto!
Lungi da noi voler espellere i lavoratori delle Province che hanno diritto al lavoro, appare inaccettabile il metodo approssimativo con cui si buttano nel cestino anni di lavoro e diritti che nessuno aveva mai messo in discussione fino ad ora. Niente di regalato, tutto guadagnato con lavoro, sacrifici sempre più pressanti a cui il governo risponde con azioni insensibili non solo ai diritti dei lavoratori/trici, ma anche a quelli degli studenti e delle famiglie. Questi i posti disponibili sulla nostra Provincia fra pensionamenti 2015 e posti liberi 2014:
9 Direttori dei servizi amministrativi (ruolo essenziale sul quale non si inserisce la stabilizzazione delle assistenti amministrative che pure avevano fatto un percorso positivo di preselezione); 26 assistenti amministrativi, 47 collaboratori scolastici, 1 assistente tecnico.
Questo è un fatto gravissimo, che si va ad aggiungere a tutti gli altri disastrosi interventi dei decisori politici nei confronti di questo personale, della loro professionalità (non sono dei semplici passacarte), nonché della funzionalità delle scuole e apre uno scenario inquietante già visto due anni fa a causa del congelamento dei posti per il passaggio degli inidonei. E poi la chiamano “Buona Scuola”!
Anche il Comune di Livorno, che come quasi tutti gli altri comuni, correttamente si accinge a cercare di migliorare la sorveglianza sugli alunni diversamente abili, riceve come risposta questa azione certo non rispettosa del diritto ad una assistenza professionalizzata.