«Non rischiamo con polemiche e posizioni pregiudiziali di compromettere questa grande opportunità di dare una risposta alla drammatica crisi del territorio». L’appello è lanciato dal segretario provinciale della Cgil, Maurizio Strazzullo, e da quella di Piombino e Val di Cornia. Giorgia Beltramme, a proposito dello smantellamento della Concordia. Strazzullo eBeltramme giudicano la decisione presa dal Governo «una vittoria di quanti in questi mesi hanno creduto nelle potenzialità del nostro territorio e con un serio e silenzioso lavoro di programmazione hanno reso possibile questo risultato. In primo luogo il presidente dell’Autorità portuale, il sindaco di Piombino e il presidente della Regione. Il lavoro di squadra e la sinergia costruita con le forze sociali e datoriali del territorio e regionali hanno imposto al Governo che questa emergenza fosse affrontata con due obiettivi: risarcire la nostra regione di una ferita che difficilmente riuscirà comunque a ricucirsi, attraverso l’individuazione di un porto toscano, e creare opere infrastrutturali necessarie sia alla Concordia sia a una prospettiva di sviluppo delle attività portuali dell’area». «Seguendo questi due asset – proseguono – Piombino è apparso sin da subito come il porto naturale per questa impresa, logisticamente funzionale e ,a seguito dell’approvazione del piano regolatore portuale, ne aumenta la capacità di rispondere alle caratteristiche e ai tempi necessari per la rimozione del relitto e l’operazione di smantellamento. Del resto la banchina di sottoflutto, i fondali a 15/20 metri e l’area di 15 ettari a disposizione del cantiere sono già stati ampiamente previsti dal prg portuale e quindi si tratterebbe di anticipare opere necessarie al nostro territorio, con tutte le conseguenze che queste determinerebbero nelle attività del porto: per il polo siderurgico (Lucchini in primis), per l’offerta commerciale e passeggeri, la realizzazione di un porto turistico al di là del molo Batteria, aprendo interessanti opportunità anche nel campo delle riparazioni navali. Inoltre tali opere in questo momento rappresentano una grande opportunità di lavoro per tutto l’indotto legato al settore delle costruzioni edili, navali e per le aziende metalmeccaniche. Lo smantellamento del tragico relitto è un’occasione di lavoro per il territorio». I due sindacalisti spiegano che per tutti questi motivi la Cgil «si è dichiarata fin da subito favorevole, combattendo gli scetticismi che questa opzione ha suscitato anche tra gli addetti ai lavori e guardando oltre gli interessi immediati dei lavoratori e del territorio, intravedendo la possibilità di un insediamento di un’attività di riparazione navale in grado di valorizzare le competenze già esistenti nella cantieristica navale, e aprire la possibilità di diversificazione produttiva per le imprese di impiantistica che lavorano nel polo siderurgico. Così come guardiamo con interesse allo sviluppo del Prg». «Starà alla capacità della Regione, degli enti locali e delle Autorità portuali di Piombino e Livorno – concludono – far sì che queste attività non entrino in competizione tra loro, ma operino in sinergia per aumentare il livello di competitività e di attrattività della costa toscana». (Il Tirreno 14/03/2013)
Strazzullo e Beltramme: “Concordia, una grande opportunità da non compromettere”
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