In queste settimane in Turchia, alla vigilia delle elezioni, abbiamo assistito al susseguirsi di azioni del governo Erdogan contro i diritti politici, sindacali e d’informazione che hanno assunto forme di repressione anche violenta nei confronti della sinistra raccolta intorno all’HDP (Partito Democratico dei Popoli): ricordiamo la distruzione di sedi, l’assassinio di decine di militanti e simpatizzanti, la messa in stato di coprifuoco di molte città curde, l’arresto di giornalisti e sindacalisti, per concludere con le stragi di Suruc e Ankara.
Contemporaneamente, continua la politica aggressiva del governo contro le aree liberate curde in Siria dove, utilizzando strumentalmente la “guerra contro l’Isis”, in realtà si conduce una guerra quotidiana guerra contro il PKK(che al contrario ha indetto unilateralmente un cessate il fuoco) e le zone curde liberate e autogestite del Rojava in Siria.
Erdogan sta cercando, con tutti i mezzi, di raggiungere quella maggioranza parlamentare che può permettergli di modificare la costituzione in termini autoritari e antidemocratici, concludendo quel processo reazionario di islamizzazione del paese che gli potrà garantire di governare indisturbato e coprire gli interessi mafiosi di cui è garante.
Contro questo processo eversivo si sta opponendo non solo la generazione nata politicamente con le mobilitazioni a difesa del Gezi Park (Piazza Taskim a Istanbul) raccoltasi nell’HDP, che organizza la sinistra turca, i curdi, i movimenti femministi, le comunità LGBTQ del paese, ma anche il movimento sindacale.
In questi giorni ci sono stati due giorni di sciopero generale in difesa della democrazia e della laicità del paese, contro le politiche liberiste del AKP di Erdogan.
Il direttivo CGIL si impegna a sostenere il processo democratico e di dialogo in Turchia, per la libertà e i diritti di tutti, nelle iniziative che verranno messe in atto sul territorio.
*Assunto dalla Presidenza