Le RSU del Comune di Rosignano proclamano lo stato di agitazione a causa della drastica riduzione nell’ultimo anno delle delegazioni trattanti, sintomo di scarsa volontà di confronto con i lavoratori e altrettanto scarsa attenzione ai problemi del personale.
L’assenza di un tavolo di confronto circa l’attivazione dei progetti da parte dei dirigenti comunali implica la mancanza di risorse per il Fondo di produttività e la rivoluzione dell’organigramma, effettuato senza il confronto preventivo e opportuno con le organizzazioni sindacali, mette in seria discussione la democrazia sul posto di lavoro.
Più volte abbiamo richiesto chiarimenti rispetto all’unico progetto attivo, quello sulla dematerializzazione, e non li abbiamo mai ottenuti.
La mancanza di confronto e l’atteggiamento dei dirigenti, per noi parte datoriale, rischia, inoltre, di veder compromesso il contratto di secondo livello e viola sostanzialmente il protocollo riguardante le relazioni sindacali che avevamo siglato con l’Amministrazione Comunale di Rosignano.
A questo proposito abbiamo incontrato, insieme alla segreteria provinciale della Funzione Pubblica CGIL, sindaco e vicesindaco e in quella sede abbiamo espresso con forza il nostro disagio.
Gli esponenti della Giunta ci avevano assicurato la massima attenzione e un rapido cambio di passo, ma la promessa non è stata tradotta in fatti e questo ci costringe a confermare quanto minacciato, cioè l’inizio di un confronto più aspro che, ci auguriamo, non sfoci in azioni di lotta
Stato d’agitazione dei dipendenti del Comune di Rosignano
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