I rappresentanti dei lavoratori dello spazzamento, dopo un lungo braccio di ferro con AVR-Manutencoop, sono riusciti a ottenere l’impegno dell’ATI, che aveva accolto i dipendenti in una sede non idonea, ad affittare un nuovo capannone provvisto dei necessari presidi igienico-sanitari.
Il primo giorno di lavoro per gli operatori dello spazzamento della città di Livorno, ex CoopLat, si è presto trasformato in un incubo: i circa 40 lavoratori sono arrivati al nuovo cantiere e hanno trovato un piazzale con 5 bagni chimici e un casotto senza elettricità dove doversi cambiare.
Alcuni di loro si sono armati di torce, altri hanno preferito cambiarsi in macchina o per strada, si sono create lunghe file per il bagno e anche le attrezzature da lavoro sono risultate carenti: scope inadatte al servizio e mezzi che si sono fermati durante il giro della mattina.
Nonostante la situazione, il turno del servizio di mattina è regolarmente uscito, in quanto l’azienda aveva assicurato ai sindacati che, nel corso della mattinata, la situazione sarebbe stata sanata “I lavoratori hanno dimostrato tutta la loro buona volontà e la loro buona fede, lavorando il turno della mattina – dice il segretario generale della FP Cgil, Giovanni Golino – ma quando sono rientrati la situazione era migliorata solo di poco, erano arrivati dei moduli prefabbricati dove potersi cambiare e altri dove fare la doccia, naturalmente non comunicanti, quindi per accedere all’uno o all’altro sarebbe stato necessario transitare sul piazzale, in accappatoio magari”.
Al rientro i lavoratori non hanno potuto lavarsi neanche le mani e i sindacalisti si sono trovati costretti a consigliare loro di non uscire per il turno del pomeriggio “Era una situazione che impediva agli operatori di lavorare – prosegue Golino – quei bagni possono andare bene per un concerto, non possono essere considerati presidi igienici da potersi utilizzare stabilmente”.
Soltanto in tarda serata è arrivata l’intesa: l’ATI si è impegnata, entro il 12 di ottobre, a trovare una sistemazione alternativa, nel frattempo i lavoratori potranno utilizzare le strutture Aamps.