L’impegno dell’Amministrazione Comunale a inserire la clausola sociale, così com’era in precedenza, nei futuri bandi inerenti il settore sociale è un risultato soddisfacente, ma è solo l’inizio dell’impegno a un dialogo che, da qui in avanti, ci auguriamo sia costruttivo.
La Funzione Pubblica CGIL, insieme alle altre categorie confederali del settore, ha condotto una battaglia serrata, che ha portato l’Amministrazione ad approvare una linea di indirizzo politico sugli appalti che tenta di rimediare agli errori commessi.
Le linee della delibera sono state riprese sulla falsa riga dell’accordo siglato a Bologna, che la CGIL ha sottoposto reiteratamente all’Amministrazione e auspichiamo che, oltre a essere una linea d’indirizzo, l’Amministrazione intavoli un confronto con le rappresentanze sindacali per la stesura di un protocollo vero e proprio, sottoscritto anche dalle parti sociali.
Nonostante l’impegno preso in commissione da parte degli esponenti dell’Amministrazione, rimangono 8 lavoratori senza lavoro, che avranno bisogno di qualcosa di più di un vago impegno verbale per arrivare a fine mese.
Venerdì in commissione, con la mobilitazione dei tanti lavoratrici e lavoratori, abbiamo segnato un primo punto: la tutela dell’occupazione degli addetti nel settore sociale.
Appena usciti da quella stanza, i sindacati sono stati accusati di terrorismo da parte dell’Amministrazione, nonostante ciò ci auguriamo che i nostri amministratori abbiano voltato pagina e da qui in avanti sia possibile confrontarsi sulla costruzione dei bandi, parlando non soltanto di tutela dell’occupazione, ma anche di diritti e di buona occupazione relativa al settore sociale, evitando, per esempio, nei cambi appalto, l’applicazione del jobs act, riforma del lavoro biasimata dalla CGIL quanto dal Movimento 5 Stelle.