Abbiamo potuto esprimere soddisfazione e speranza, per il risultato delle iniziative sindacali per la quasi totale partecipazione allo sciopero del Call Center di Guasticce, superando il 96% di adesione nella giornata di venerdì 17 aprile, con una grande partecipazione al Presidio mattutino davanti alla Prefettura e significativa presenza anche all’Assemblea Pubblica pomeridiana.
Ribadendo che questo è il momento della concretezza, evidenziamo che già venerdi mattina dal Prefetto di Livorno, che ha sempre dimostrato grande sensibilità alla vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori della People Care in fuga da Livorno, avevamo ottenuto che la Rappresentante del Governo sul Territorio di Livorno avrebbe espletato con urgenza:
1) Una verifica delle disponibilità offerte da SEAT, specificamente per il Lavoro da mantenere a Guasticce;
2) Una sollecitazione alla riapertura del Tavolo presso il MISE.
Unica strada quest’ultima questa ultima che può ancora e deve permettere e concretizzare possibilità di mantenimento occupazionale: certo, facendo i conti con il Jobs Act di Renzi, ma che possa dare prospettive di Lavoro vero, rimettendo le mani sulle regole che mancano al governo dell’intero settore nazionale dei Call Center.
Domenica 19 aprile 2015 il Presidente della Regione Toscana, che aveva risposto all’invito delle RSU all’Assemblea Pubblica, assumendo la determinazione di venire al Call Center di Guasticce, oltre a metterci la faccia e a criticare il “capitalismo d’azzardo che con un tratto di penna” – senza alcuna assunzione di responsabilità sociale- “cancella centinaia di posti di lavoro”, ha assunto l’impegno di ricercare concretamente le possibilità di convogliare sul Call Center una “commessa pubblica”, che potrebbe aiutare decisivamente uno sbocco positivo della drammatica situazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori che hanno una lettera di licenziamento in scadenza al 31 maggio 2015.
Una scommessa che è anche la nostra lotta: riassumere tutti i dipendenti.
Senza l’incrollabile determinazione a continuare a bussare a tutte le responsabilità di Governo e alle Istituzioni, e senza la forza che ci hanno dato Lavoratrici e Lavoratori oggi non avremmo una speranza in più.
Certo, da verificare coi fatti!
Ma è chiaro che a Livorno nessuno può permettersi il lusso di arrendersi, né di limitarsi solo a iniziative di testimonianza e a rivendicazioni di principio.
Servono soluzioni concrete. E servono con urgenza.
Giuseppe Luongo – SLC CGIL Provincia di Livorno