Da lunedi 23 luglio 2012 prende il via il folle progetto di ristrutturazione di Poste Italiane. Questo piano prevede da un lato, la chiusura di oltre un migliaio di Uffici Postali e dall’altro una razionalizzazione dei Centri di Meccanizzazione Postale e la riduzione drastica di molte zone di recapito. Questo vedrà interessate 5 regioni nel 2012 e tutte le altre nel 2013. La Toscana è fra le prime 5, sono previsti: un taglio di 426 zone nel recapito, la trasformazione del CMP di Pisa in Centro P che comporterà la riduzione di 130 unità, la chiusura di 172 uffici postali e la riduzione dei giorni di Sportelli per altri 26. “Questa operazione comporterà una riduzione della forza lavoro in Poste Italiane della Toscana di quasi 800 unità, generando esuberi difficili da ricollocare” spiegano Giuseppe Luongo SLC CGIL, Vito Romaniello SLP CISL e Luigi Ferraro FAILP-CISAL “Ne conseguirà un ulteriore peggioramento del servizio offerto alla cittadinanza, rendendo infattibile la distribuzione della corrispondenza, privando intere comunità, specie in luoghi disagiati, di un servizio importante come quello offerto negli uffici postali. Appare chiaro che siamo di fronte a una mera riduzione di costi a fronte di una assenza assoluta di un piano di sviluppo per rilanciare un settore fortemente in crisi come quello del recapito. Noi diciamo NO a questa ulteriore razionalizzazione, la terza in sei anni, senza che prima sia stato presentato un vero piano di sviluppo e di rilancio del settore del recapito e insieme anche un’azione di trasformazione dei piccoli uffici postali in centri multi servizi utili alla comunità, mantenendo il presidio sul territorio e la conservazione dei posti di lavoro (come del resto ha detto in una intervista l’A.D. Sarmi sapendo di mentire). STATO DI AGITAZIONE: Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione che farà saltare la prima data di partenza prevista per il 23 luglio e che darà il via ad una serie di iniziative di protesta nella nostra regione che approderanno ad una mobilitazione generale e ad iniziative di lotta nazionali.
Folle ristrutturazione in Poste Italiane. Al via lo stato di agitazione.
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