Fabrizio Zannotti, segretario uscente Cgil provincia di Livorno, è stato confermato alla guida dell’organizzazione. Rossana Dettori della segreteria nazionale Cgil legge i risultati della votazione
ZANNOTTI CONFERMATO SEGRETARIO CGIL
FABRIZIO ZANNOTTI CONFERMATO SEGRETARIO: "NEL 2019 LA CGIL DEVE PRESENTARSI COMPATTA PER RILANCIARE LA PROVINCIA E NON FAR VINCERE LA DESTRA". FINALE SULLE NOTE DI "BELLA CIAO"Rossana Dettori legge i risultati della votazione. Fabrizio Zannotti viene confermato alla guida della Cgil provincia di Livorno.
Pubblicato da Cgil Livorno su Venerdì 19 ottobre 2018
Questo invece il documento politico:
Il documento politico del 4° Congresso Provinciale della Camera del Lavoro di Livorno assume e fa sua la relazione del Segretario Generale Fabrizio Zannotti, l’intervento del Segretario Regionale Mirko Lami, le conclusioni della Segretaria Nazionale Rossana Dettori i documenti politici dei congressi delle Categorie.
Il momento storico, politico, sociale e culturale che stiamo attraversando non ha eguali nella storia della democrazia: manifestiamo forte preoccupazione e sdegno per i gravi episodi xenofobi, razzisti e fascisti a cui assistiamo, purtroppo giornalmente, nel nostro Paese.
La nostra Organizzazione antifascista e antirazzista ritiene doveroso rimettere al centro del suo agire quotidiano, quello scopo sociale di formazione ed informazione atto ad arginare la deriva populista e sovranista a cui stiamo assistendo, che sfocia nella paura dell’altro, perché di colore diverso, di credenza diversa, in seguito al forte individualismo che pervade la nostra Società.
Gli anni di pesante crisi e le modifiche legislative, che hanno caratterizzato il paese, hanno incrementato le diseguaglianze. Il lavoro e chi lo rappresenta è stato considerato il nemico da abbattere, da comprimere, in quanto nemico dello sviluppo, con attacchi alla tutela del lavoro pesantissimi. Il lavoro non è stato visto come quel valore aggiunto nella filiera della produzione ma come un costo. Non si è privilegiato la via alta dello sviluppo ma la competitività la si è scaricata sulle spalle dei lavoratori, attraverso la precarizzazione e la frammentazione dei cicli produttivi , aumentando cosi le diseguaglianze .
l’unico baluardo a difesa dei diritti e dei lavoratori è stata il sindacato che oggi è sotto attacco anche da un punto di vista normativo, ma sapremo rispondere
abbiamo assistito e continuiamo ad assistere a una pesante fase di disintermediazione,
Il nostro ruolo in un quadro cosi delicato e complesso è quello di dare un forte segnale di solidarietà di coesione esercitando una forte contrattazione territoriale inclusiva per i lavoratori piu deboli, che prevalichi le diseguaglianze presenti, cercando di rimettere l’ individuo e il valore del lavoro al centro delle scelte occupazionali e territoriali cercando di arginare il prevalere dell’interesse economico.
Per questo diventa fondamentale riprendere e rafforzare la contrattazione di sito e di filiera oltre alla contrattazione Sociale, attraverso un forte ruolo della Confederalità, ampliando ed ( estendendo)quegli esempi di contrattazione inclusiva, fondamentali per dare risposta alla frammentazione dei cicli produttivi, tenendo presenti sia i nuovi processi di innovazione e digitalizzazione del lavoro sia le nuove forme di lavoro.
Molte sono le vertenze che ci vedranno ancora protagonisti, a partire dalla Carta dei Diritti, per la quale chiediamo la ripresa dell’iter parlamentare, il referendum per le leggi di iniziativa popolare, il Piano del Lavoro della Provincia di Livorno, per continuare sul tema della Sanità, delle infrastrutture, del credito, degli appalti e della legalità del lavoro ed il suo valore.
Il Congresso assume il Piano del Lavoro della Provincia di Livorno, e impegna il nuovo gruppo dirigente ad aggiornarlo ed ampliarlo alla luce dei documenti politici delle categorie facendolo assumere da tutti i lavoratori accompagnandolo e sostenendolo attraverso con un percorso di informazione, e di azioni a sostegno dello stesso, prevedendo momenti di verifica.
Fermo restando l’autonomia delle categorie occorre agire con maggiore Confederalità su temi come infrastrutture materiali ed immateriali, formazione, salute, sicurezza, Sanità, mobilità, servizi pubblici. In merito a questi ultimi, ribadiamo la nostra contrarietà a tutte le privatizzazioni.
La CGIL continuerà a battersi per una sanità pubblica e universale.
Il tema della sanità per il nostro territorio è non più rinviabile. Le istituzioni e la parte politica mettano fine alle strumentalizzazioni, occorre una rete ospedaliera e servizi di prossimità come le Case della Salute, che rispondano alle esigenze del ns territorio, dall’Isola d’Elba a Collesalvetti. Si trovi soluzione definitiva al presidio ospedaliero di Livorno, quale unica struttura di terzo livello, punto di partenza e di riferimento per l’intera provincia e per l’ASL nordovest.
Appalti, dobbiamo rivendicare con forza da parte sia delle istituzioni che delle aziende la sottoscrizione di protocolli che garantiscono le clausole sociali, la legalità ,rigettando il dumping contrattuale, affermando l’applicazione del CCNL firmato dalle organizzazione maggiormente rappresentative, e rifiutando le offerte al massimo ribasso. Si rende altresì necessaria l’istituzione delle commissioni territoriali per la salvaguardia e anche l’applicazione della legge 199/2016, legge conquistata con forza dalla CGIL, contro il caporalato e lo sfruttamento della mano d’opera.
I tagli lineari hanno portato l’abbandono del controllo da parte degli organi preposti, anche in considerazione dell’introduzione del merito anziché della valorizzazione. Abbiamo richiesto anche attraverso la Prefettura l’attivazione di una consulta paritetica che verifichi l’efficacia e l’efficienza su bisogni reali e non su parametri strettamente burocratici.
I rapporti con le parti sociali tornino ad essere luogo di confronto e di ascolto dei lavorator*
Non c’è sviluppo senza infrastruttture e servizi di prossimità, pubblici e privati. Si rende quindi necessario rivendicare con forza tutti gli interventi che rendano il territorio accessibile e fruibile allo scopo di attrarre impresa e sviluppo e rendere più agevole la vita ai cittadini. Ineludibile ormai il completamento della S.S. 398 (collegamento fondamentale per lo sviluppo del territorio della Val di Cornia) e la ristrutturazione adeguata degli accessi al porto industriale, la darsena Europa, l’aeroporto dell’Elba e il trasporto marittimo per garantire un adeguata continuità territoriale. Occorre inoltre sviluppare le infrastrutture per lo sviluppo delle nuove tecnologie e l’utilizzo adeguato delle risorse umane.
Occorre che il credito torni ad esercitare la sua funzione economico-sociale sul territorio a sostegno delle imprese e dei cittadini, senza abbandonare le periferie sociali con la chiusura degli sportelli bancari e postali e facilitando l’accesso al credito per progetti virtuosi che favoriscono la ricerca e l’innovazione e portino sviluppo e buona occupazione al territorio. Si rende necessario che i processi decisionali degli istituti di credito tornino ad essere anche sul territorio in modo da garantire risposte immediate.
A seguito dei recenti dissesti idro-geologici dovuti ai cambiamenti climatici e spesso ad opera dell’uomo, dovute all’incuria ai tagli lineari trasversali agli investimenti pubblici e alle privatizzazioni esercitati senza controllo è necessario destinare maggiori risorse economiche per salvaguardare il territorio, con una migliore e maggiore allocazione e un miglior controllo delle risorse pubbliche. Richiamiamo l’importanza dei temi ambientali, ricordando la piattaforma sviluppo sostenibile acqua, terra e aria e aree verdi, patrimonio dell’intera organizzazione, come obiettivo non più rinviabile.
La sicurezza del lavoro sul nostro territorio e non solo, a fronte di normative avanzate, non produce adeguata tutela. La sicurezza non è un costo: La richiesta è quella di uscire dalle formalità istituzionali per tornare ad ascoltare i lavoratori* che sono i veri protagonisti e conoscono i pericoli che affrontano ogni giorno sui luoghi di lavoro. I recenti infortuni che hanno colpito il nostro territorio e che hanno provocato perdite di vite umane, richiamano tutti ad un’assunzione di responsabilità non formale e non più rinviabile. Servono maggiori investimenti, formazione e controllo.
La ricerca pubblica torni ad essere il motore di crescita e sviluppo: stop alla fuga di cervelli si al loro utilizzo per uscire dalla crisi. La nostra organizzazione ritiene fondamentale e indispensabile una maggiore attenzione alla rappresentazione dei bisogni delle giovani generazioni, attraverso un percorso partecipativo e di coinvolgimento all’interno dei gruppi dirigenti.
Un’attenzione particolare va riservata alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con il rispetto del diritto al riposo: da qui nasce un tema caro all’organizzazione, relativo alla regolamentazione delle aperture festive.
E’ necessario estendere e rafforzare la contrattazione sociale quale strumento di riduzione delle disuguaglianze e redistribuzione delle risorse, a sostegno dei più deboli.
La nostra organizzazione condanna fortemente i recenti attacchi messi in atto contro il principio di autodeterminazione delle donne, difendendo la legge 194 e i diritti civili. Per la nostra organizzazione le diversità sono un patrimonio.
Nei prossimi mesi dobbiamo calendarizzare e dare gambe punti importanti uno è il piano del lavoro per il rilancio della provincia l’altro è la costruzione di una piattaforma sulla contrattazione sociale, la contrattazione inclusiva e sul tema della Sanità, ritenendo che sia giunto il tempo di mettere in piedi azioni trasversali di rivendicazione e mobilitazione a sostegno delle nostre proposte.
Il problema non è avere paura del cambiamento, ma governarlo. La nostra Organizzazione ha dimostrato, negli anni, di aver saputo leggere e affrontare i cambiamenti, senza venir meno ai propri valori e alla propria autonomia. I 120 anni della CGIL lo dimostrano.
W i lavoratori, W la CGIL.