Servizio Cup/Call center : cento posti di lavoro in bilico

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Con la ristrutturazione della sanità in Toscana arrivano segnali preoccupanti per la sorte del personale cup e call center in quanto, rispetto ai proclama della politica, ai lavoratori e ai loro rappresentanti non è stato fornito alcun dettaglio sulla sorte dell’occupazione.

A lanciare l’allarme sono la Filcams e la Funzione Pubblica della provincia di Livorno che, conoscendo il progetto di massima sulla riduzione delle file per gli esami clinici grazie all’introduzione di nuove tecnologie, non conoscono ancora nel dettaglio quale sia il piano per i lavoratori dei cup e dei call center.

Già nei mesi scorsi il servizio è stato parzialmente dato in gestione alle farmacie senza alcun confronto con i sindacati per valutare le ricadute di una riorganizzazione che, di fatto, è già in atto.

Sul territorio di Livorno sono circa cento i posti di lavoro a rischio “Ci sono state date rassicurazioni dalla Regione in merito alla salvaguardia dell’occupazione – illustrano le categorie CGIL – ma, in realtà, nessun dettaglio: si parla in modo generico di riconversione delle professionalità senza entrare nel merito del come e del quando, mentre si applicano protocolli sperimentali a macchia di leopardo qua e là in giro per la Toscana, ora anche a Cecina”.

Open Access, il sistema ideato dall’azienda universitaria di Pisa per azzerare le code, sbarca anche nella provincia di Livorno, ma il modo in cui è stato presentato proprio non va giù ai lavoratori e ai loro rappresentanti “Open Access è solo un programma e, per quanto sofisticato, non può risolvere i problemi che sono a monte delle code – sottolineano Filcams e Fp – se un macchinario è guasto, com’è successo di recente a Livorno, il programma non è certo in grado di aggiustarlo. Temiamo che questa sia una logica che sottende la volontà di addossare ai lavoratori alcune inefficienze endemiche del sistema sanitario e questo ci preoccupa”.

Tutto questo accade all’approssimarsi della scadenza di un appalto sul territorio di Livorno gestito in ATI da Tesan e Nuovo Futuro “Chiediamo con urgenza un incontro ad Estar, alla Regione Toscana e all’Azienda Usl Nordovest – concludono le categorie – perché abbiamo bisogno di risposte certe. Ormai lo ripetiamo in tutte le nostre comunicazioni: il territorio non può permettersi di perdere occupazione”.

Filcams, Funzione Pubblica CGIL provincia di Livorno

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