Rinnovo RSU 3 – 4 – 5 marzo: votare le RSU FLC significa dare il segnale che la scuola è pubblica e democratica, in linea con i valori fondamentali della nostra Costituzione.
Il quadro che si delinea per la scuola pubblica con le imminenti riforme previste dal Governo Renzi è preoccupante: si persegue l’accentramento cancellando le autonomie, già messe a dura prova, per esempio, da sistemi di valutazione imposti dall’alto che non tengono conto dei contesti, regna la confusione in merito alle nuove assunzioni, la considerazione dei lavoratori precari è inadeguata, particolarmente di quelli che fanno parte del personale ATA.
Questo è il contesto in cui, nella provincia di Livorno, si rinnovano le RSU della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza “Tra i numerosi problemi che ci sono a Livorno, è centrale quello dei CPIA, i centri di istruzione per gli adulti – spiega la segretaria provinciale FLC, Patrizia Villa – senza sedi né risorse dedicate, in un momento storico agitato da problemi di precarietà, che impone formazione continua e durante il quale è pressante la necessità di rispondere al bisogno di educazione degli stranieri, che si rivolgono ai centri anche per la prova linguistica. Questa sarà una delle prime battaglie delle nuove RSU, che saranno presidi dentro le scuole per vivere e affrontare le proposte di cambiamento calate dall’alto attraverso la “Buona Scuola”.
Quattordici anni fa l’istituzione delle RSU era legata alla scuola dell’autonomia, grazie alla quale ogni Istituto poteva contare su un fondo volto a finanziare progetti legati ai territori ma, negli ultimi anni, l’involuzione è stata evidente “A partire dalle riforme del ministro Gelmini ma anche con la linea del ministro Giannini – sottolinea Luca Papini, rappresentante RSU FLC – stiamo assistendo a un’idea di governance della scuola centralizzata che nega, progressivamente, la possibilità di creare delle forme di conoscenza legate ai bisogni del territorio, centralizzando le risorse: se tre anni fa un circolo didattico a Livorno aveva 80 mila euro, lo scorso anno ne ha avuti 17 , con il risultato che i progetti si sono ridotti e i lavoratori li hanno seguiti gratuitamente”.
Autonomia e risorse ridotte significano anche una compressione degli spazi di democrazia all’interno della scuola a cui solo le RSU possono far fronte “Come CGIL – prosegue Villa – abbiamo sempre prestato attenzione alle battaglie delle RSU che hanno un ruolo centrale in quanto presidiano un’idea di democrazia nella scuola e, durante queste elezioni, il voto è di valenza nazionale: votare le RSU FLC significa dare il segnale che la scuola è pubblica e democratica, in linea con i valori fondamentali della nostra Costituzione”.
La FLC Cgil di Livorno ha presentato liste in ogni istituzione scolastica, dalle scuole pubbliche ai centri di alta formazione e ricerca “Sono circa 165 i lavoratori delle nostre liste – conclude Papini – la grande novità del 2015, che la FLC Cgil può rivendicare come una propria vittoria, è la possibilità di eleggere anche lavoratori precari, giovani che ogni anno cambiano scuola, a cui, fino a questo momento, era stato negato un diritto”.
RSU FLC per una scuola pubblica e democratica
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