In relazione a Pascoli e Villa Serena stanno circolando comunicati provocatori dai toni populisti che contengono accuse gravi e infondate nei confronti della nostra organizzazione sindacale.
Ecco come sono andati realmente i fatti. Con orgoglio ricordiamo e rivendichiamo una vertenza che dura da più di quattro anni, ossia da quando venne avviato il percorso per chiudere la rsa Pascoli. Anche in quella circostanza c’eravamo noi al fianco delle lavoratrici, non le sigle sindacali che oggi ci attaccano e che non hanno firmato il Ccnl di settore.
Pascoli e Villa Serena sono strutture storiche e di conseguenza hanno limiti strutturali. Sono serviti interventi di ristrutturazione ed organizzativi per continuare a garantire quel servizio pubblico di qualità che tutti in città conosciamo. E’ proprio per questo motivo che nel passaggio d’appalto del 2020 è stato necessario accettare – dopo giorni di serrate trattative – l’introduzione delle notti passive. Ci preme sottolinearlo: l’ok alle notti passive ha rappresentato l’unica via per scongiurare la chiusura delle strutture, dare continuità occupazionale e continuare a garantire questo servizio pubblico essenziale e prezioso.
L’attuazione delle notti passive è prevista dall’art. 57 del Ccnl Cooperative sociali e prevede una retribuzione di 5,16 euro che ovviamente non ci piace e che come Fp-Cgil contrastiamo ogni volta sia possibile. E’ infatti grazie al nostro lavoro che abbiamo eliminato le notti passive dalla casa famiglia del Melo e dalla RSA Casa Fattori di Bibbona. Anche per il Pascoli e Villa Serena il lavoro sindacale della Fp-Cgil è stato rivolto alla tutela delle lavoratrici e degli utenti: prima garantendo la continuità della struttura anche con il ricorso alle notti passive previste dal Ccnl, poi con la rivendicazione salariale di un’indennità 5 volte superiore a quella prevista dal contratto nazionale, arrivando a riconoscere 25 euro a notte.
Ci piacciono le notti passive? Assolutamente no! Ma bisogna essere onesti con le lavoratrici e con la città, e siamo sicuri di aver fatto il massimo per arrivare a garantire l’esistenza di due strutture che hanno rischiato la chiusura. Sono stati salvati centinaia di posti di lavoro ed abbiamo anche ottenuto un miglioramento delle condizioni economiche rispetto a quelle previste dal Ccnl.
Chi oggi si sorprende di queste condizioni di lavoro a quel tempo dov’era? La Fp-Cgil è stato l’unico sindacato ad attivare le proprie rivendicazioni sindacali prima della pubblicazione del nuovo capitolato di gara, consapevoli della scadenza abbiamo chiesto il mantenimento dell’accordo sindacale oggi oggetto di attacchi, senza il quale ci sarebbero state ulteriori difficoltà economiche per le lavoratrici, e ci siamo riusciti!
Le accuse uscite in questi giorni non attaccano solo la nostra organizzazione sindacale, ma attaccano soprattutto le lavoratrici che hanno lottato in piazza per tenere aperte le strutture, insieme alla Fp-Cgil, urlando GIÙ LE MANI DAL PASCOLI E DA VILLA SERENA!
La Fp-Cgil della provincia di Livorno chiede da sempre di arrivare ad una reinternalizzazione dei servizi in appalto e all’equiparazione di diritti e salario . Ad inizio settembre abbiamo già chiesto un ennesimo incontro all’Amministrazione Comunale. Cercheremo, come abbiamo sempre fatto, di trovare interlocuzione con le Istituzioni, ma siamo addolorati nel leggere bugie che fanno male a noi e soprattutto al benessere dei lavoratori e delle lavoratrici.
Siamo sempre disposti al confronto e aperti alle critiche. Ci si deve confrontare però sulla verità, non su comode bugie, dette da chi ha due colpe: la latitanza di ieri e l’ignoranza di oggi .
Fp-Cgil provincia di Livorno