Nel cambio di appalto del personale applicato a Pascoli e Villa Serena non sono stati decurtati i contratti né le retribuzioni e le condizioni di lavoro, benché in una fase di sperimentazione, sono concordate con le RSA interne e saranno sottoposte all’approvazione dei lavoratori.
Funzione Pubblica CGIL, Fisascat CISL, FP Cisl, UIL-FPL intervengono per chiarire la questione relativa al cambio d’appalto nelle Residenze Sanitarie per Anziani Pascoli e Villa Serena, dove le Rappresentanze Sindacali Aziendali, RSA, sono state accusate di aver sottoscritto accordi peggiorativi per i lavoratori.
“Le organizzazioni sindacali – precisano CGIL, CISL e UIL – hanno sottoposto ogni accordo all’approvazione dell’assemblea dei lavoratori che hanno ratificato le proposte. Inoltre il monte ore di ciascun lavoratore non ha subito diminuzioni, in quanto i contratti precedenti, benché a full time, venivano retribuiti per le ore effettivamente svolte, per questo le OO.SS. hanno intrapreso una vertenza contro la vecchia gestione”.
In precedenza, quindi, i lavoratori avevano sottoscritto un contratto a 38 ore e riscuotevano effettivamente soltanto quelle lavorate, ciò è oggetto della vertenza in corso, adesso i loro contratti corrispondono alle ore del servizio e i lavoratori che svolgono meno di 34 ore, sono i lavoratori che ne hanno fatto espressamente richiesta.
Le RSA hanno lavorato sull’organizzazione del lavoro, imponendo regole di “richiamabilità” compatibili con le esigenze di vita dei lavoratori e delle lavoratrici con una sperimentazione che durerà 3 mesi, al termine dei quali l’assemblea dei lavoratori deciderà se ratificarla o meno.
“Parlare di schiavitù autorizzata dai sindacati confederali è perciò una falsità – concludono CGIL, CISL e UIL di categoria – visto che i lavoratori hanno lo sviluppo del turno mensile con un anticipo di 10 giorni”.