“La manifestazione dei lavoratori a Rimigliano indetta dai sindacati di categoria nei giorni scorsi,sta suscitando polemiche e reazioni soprattutto da parte di chi, avendo responsabilità, attacca le organizzazioni sindacali senza conoscere quanto queste hanno fatto e stanno facendo per la Val di Cornia” queste le parole del segretario generale Maurizio Strazzullo e di Giuseppe Bartoletti coordinatore Cgil di zona. “Il nostro territorio sta vivendo una crisi profonda: le difficoltà che incontra il sistema manifatturiero ha avuto e avrà effetti pesanti sull’ occupazione e sul reddito di un territorio vasto. La Val di Cornia ha imboccato la strada della diversificazione puntando, oltre che sulla industria, anche sul sistema portuale e della logistica e su un turismo di qualità. Questi motori di un nuovo processo di diversificazione economica fanno parte di un patrimonio comune di questo territorio, dove anche il sindacato ha fatto la propria parte e le amministrazioni locali hanno assunto queste scelte in atti d’indirizzo e di pianificazione urbanistica. Sappiamo che, se vogliamo che il turismo assuma una dimensione qualitativa/quantitativa, creando buona occupazione, occorre costruire un sistema che supporti questa scelta, rispettosa delle leggi e della tutela delle risorse. D’altro canto se nel territorio della Val di Cornia esistono parchi e aree protette questo si deve anche ad una attenzione sociale che fa parte della nostra capacità di tenere fermi alcuni principi fondamentali” e concludono “In pochi si soffermano sulle difficoltà che stanno incontrando i lavoratori, sulla difficoltà a mantenere il lavoro e sulle angosce che determina l’incertezza del futuro. La Cgil non intende tutelare la rendita, né tanto meno fare occupazione a discapito della sicurezza e dell’ambiente. Nessuno vuole scavalcare le leggi e le norme, ma nemmeno si può pensare che ogni volta che c’è un progetto di sviluppo i tempi per dare certezza ai possibili investitori siano talmente lunghi da scoraggiare ogni possibilità di realizzazione. Si devono salvare sì cipressi e i pini,ma anche il lavoro e i lavoratori! Perché o si salva il lavoro,oppure non si salva nemmeno l’Italia”.
Questa mattina 16 aprile i lavoratori edili ed i dipendenti della Berrighi Costruzioni hanno incrociato le braccia per 8 ore e manifestato la propria preoccupazione per il futuro del lavoro e della tenuta proprio nelle stesse ore in cui la Commissione Paritetica della Regione Toscana effettuava un sopralluogo per verificare la compatibilità del progetto. Alle 9.30 i lavoratori in presidio di fronte al comune di San Vincenzo sono stati ricevuti dal sindaco Michele Biagi e da Matteo Tortolini consigliere regionale Pd ai quali hanno espresso tutte le loro preoccupazioni. A seguire il corteo si è spostato di fronte ai cancelli delle tenuta. ” Siamo molto soddisfatti per l’ottima riuscita dello sciopero” hanno commentato i rappresenatanti sindacali di Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl “Esprimiamo grande preoccupazione per la ricaduta occupazionale che questi continui rinvii possono rappresentare” si parla lo ricordiamo di oltre 300 posti di lavoro tra opere di cantiere e lavoratori del turismo “Abbiamo chiesto alle istituzioni che ci hanno ricevuto questa mattina che questa vicenda si risolva in modo positivo ed in tempi brevi”.