L’anno 2016 è iniziato con la novità della nuova legge approvata dalla Regione Toscana che riforma di fatto il servizio sanitario regionale, legge che consente di istituzionalizzare un modello attraverso il quale si possono organizzare servizi più efficienti ed efficaci.
Il primo obbiettivo è quello di mantenere un modello socio-sanitario pubblico, basato sul concetto della messa in rete dei servizi, nell’ottica delle nuove normative e applicazione del Decreto BALDUZZI, che valorizzi maggiormente il ruolo che deve svolgere il territorio rispetto alla rete Ospedaliera, la quale, a sua volta, avrà sempre di più il compito di intervenire sulle varie patologie ma soltanto nella fase acuta.
La legge regionale da ampi poteri ai Sindaci nelle conferenze ai vari livelli sia essi regionali, aziendali e zonali, con capacità, quindi, di incidere sulla programmazione fino alla sfiducia dei Direttori Generali.
La legge da gli strumenti per centrare gli obbiettivi, ora serve il senso del bene comune da parte dei Sindaci che devono superare le proprie diffidenze e localismi e pensare solo all’esclusivo interesse dei propri cittadini.
Certamente le risorse sono limitate e le ultime leggi di stabilità hanno determinato molti tagli, che potremo arginare solo superando doppioni e sovrastrutture inutili: in questo la legge regionale è pertinente, si passa da 12 ASL a 3 grandi ASL di Area Vasta con un nuovo modello di programmazione che assume un ruolo fondamentale per garantire le opportune sinergie e l’integrazione delle attività di programmazione delle ASL con le Aziende Ospedaliere Universitarie.
I nuovi dipartimenti interaziendali, strumento organizzativo a supporto della programmazione coordinata, dovranno essere elemento fondamentale per riqualificare la spesa sanitaria, riducendo sprechi e individuando gli investimenti necessari sia per l’edilizia sanitaria che per le dotazioni degli organici del personale sanitario, il quale, attualmente, risente da troppi anni dal blocco delle assunzioni, determinato da leggi nazionali che non hanno mai tenuto conto della specificità del comparto.
La legge regionale prevede il potenziamento del servizio territoriale, a partire dalla definizione di nuovi distretti , da 32 diventeranno 25, a cui verrà affidata la programmazione socio-sanitaria che rafforza il ruolo quale ambito territoriale ottimale di valutazione dei bisogni sanitari e sociali delle comunità, nonché di organizzazione ed erogazione dei servizi inerenti le reti territoriali sanitarie, socio-sanitarie.
Non chiuderà nessun ospedale, ma la rete ospedaliera verrà riordinata, valorizzando le specificità di ciascun presidio, con la garanzia di un coordinamento forte tra i vari presidi ospedalieri nella provincia di Livorno: per Piombino e Cecina è in elaborazione l’ipotesi di un unico Ospedale su due presidi per superare i parametri del Decreto BALDUZZI che dispone la soglia minima di un bacino di almeno 150.000 abitanti, onde evitare di essere declassati ad ospedali di base, mentre L’isola d’Elba è stato individuato quale ambito autonomo per la specificità insulare.
Le nostre priorità:
1) Sul Presidio Ospedaliero di Livorno pretendiamo di conoscere i percorsi decisi dall’Amministrazione del Comune di Livorno in merito alla ristrutturazione del Presidio di Viale alfieri, al fine di verificarne fattibilità, costi e la reale efficienza in relazione modello d’intensità di cura, con la conferma che nel presidio di Livorno rimangano le alte specialità di NEUROCHIRURGIA,CARDIOLOGIA VASCOLARE, e ANATOMIA PATOLOGICA.
2) Passare senza indugio alla creazione dell’ospedale di 1° e 2° livello, derivante dalla unificazione funzionale dei Presidi di Cecina e Piombino e contestualmente l’istituzione di un’ unica Zona Socio-Sanitaria. Questo nuovo ambito territoriale di primaria necessità e urgenza dovrà essere strutturato per ottimizzare i due Presidi Ospedalieri che potranno mantenere i servizi di base e le specialistiche di 2° livello, solo integrando le proprie strutture e le proprie equipe di operatori. Nei due Presidi dovrà essere presente un’ Unità operativa Complessa di Medicina e Chirurgia e Urgenza H 24. Secondo noi è necessario inoltre, prevedere e programmare anche una sala di Emodinamica/Elettrofisiologia in uno dei due Presidi che, in rete con Livorno, garantisca adeguato servizio per coprire tutta la parte sud dell’ AREA VASTA NORD-OVEST, distribuendo in modo equo i servizi ai cittadini, in un contesto di appropriatezza organizzativa e prescrittiva.
3) Il Presidio Ospedaliero di Portoferraio deve essere classificato quale Presidio di base nell’ integrazione con Cecina e Piombino, che può attingere prestazioni per estendere la rete dell’attività ambulatoriali e diagnostiche e per ottimizzare le attività chirurgiche programmate con particolare riferimento a chirurgia-ortopedia-otorino-oculistica-urologia. Per l’Area di emergenza ed Urgenza occorrono investimenti per rafforzare il Pronto Soccorso, brevi osservazioni, trasporto sanitario assistito intra-isola, dotando il servizio di 3 postazioni con ambulanze DEU. Creazione di unica area degenza con 4 setting per intensità assistenziale chirurgico-medico-pischiatrico-nefrologico, prevedendo anche la Rianimazione, Sostegno agli operatore di rete e stabilizzazione del personale.
4) Riequilibrare la situazione dei posti letti rispetto al resto dei territori della regione, dove sono attualmente garantiti 3,5 posti per 1000 abitanti: a Livorno, al contrario, ce ne sono 2,5 x1000, Cecina 1,6X1000,Piombino 2,2X1000 e Portoferraio 2,5X100 e contestualmente anche gli organici del personale devono essere adeguati al rapporto posti letto/abitanti.
5) E’ indispensabile potenziare i PRONTO SOCCORSO con le relative attività di Breve Osservazione, nonché migliorare i percorsi verso il ricovero e la diagnostica.
6) Aumentare l’offerta dei posti letto nelle cure intermedie con il potenziamento degli ospedali di COMUNITA’ , HOSPICE e della PISCHIATRIA TERRITORIALE.
7) Valutare le azioni necessarie per il pieno utilizzo dei servizi diagnostici e ambulatoriali, al fine di abbattere in modo strutturale le liste di attesa e farsi pienamente carico delle PRIME VISITE e la loro prosecuzione nel miglior percorso assistenziale.
8) CASA della SALUTE : a tre anni dall’approvazione della 1235 siamo ancora di fatto al punto di partenza, nonostante le molteplici indicazioni della Regione, gli investimenti assegnati e le scadenze ipotizzate sulla realizzazione. Riteniamo che sia giunto il momento di definire un impegno straordinario per dare al territorio della provincia di Livorno uno strumento utile ad affrontare le criticità socio sanitarie che, attualmente, si presentano, perché indispensabili per il pieno utilizzo dei servizi diagnostici ed ambulatoriali, al fine di abbattere in modo strutturale le liste di attesa e farsi pienamente carico delle prime visite e l’accompagnamento nel miglior percorso assistenziale.
9) Potenziamento dell’ADI per permettere al paziente e ai familiari di vivere la dimissione dagli ospedali con serenità senza stare a rincorre I servizi, molti dei quali dispersivi e inefficienti, sopratutto durante i festivi e il fine settimana.
10) Affrontare e risolvere le criticità presenti nella rete dei laboratori trasfusionali.
11) Le Organizzazioni Sindacali , Le RSU e le RLS/RLST hanno avuto da sempre sul Territorio di Livorno relazioni operative strategiche con il PISLL territorialmente competente nelle azioni per la sicurezza nei luoghi di Lavoro,
Pertanto dobbiamo sostenere con forza e determinazione che non passi su questo comparto la logica della semplificazione e degli accorpamenti che porterebbe alla desertificazione ed alla dequalificazione dei Servizi di Medicina del lavoro. Dobbiamo chiedere alla Regione Toscana di aumentare le risorse da destinare al progetto, da anni in corso, di ricerca attiva delle malattie professionali da estendere a tutti i settori produttivi con eventuali visite mediche anche dei lavoratori inseriti nel percorso di sorveglianza sanitaria, al fine di implementare gli strumenti conoscitivi per la Vigilanza, per lo studio e osservazione delle malattie professionali e delle dinamiche degli infortuni. Inoltre è opportuno implementare e potenziare, con la collaborazione delle ASL, la formazione continua delle RLS/RLST e delle varie figure della prevenzione oltre che dei lavoratori parasubordinati,partite IVA, studenti, etc., ovvero dei lavoratori spesso marginalmente interessati oD obbligati nel percorso della sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro. E’ necessario chiedere alla Regione Toscana, in primis, adeguate risorse per effettuare concorsi finalizzati ad assumere personale Medico, tecnico e amministrativo nei Servizi di Prevenzione nei luoghi di lavoro in un momento in cui tali risorse sono notevolmente ridotte e penalizzate da un turnover attualmente di fatto assente in linea con i criteri di “rottamazione” in atto in Regione Toscana (escluso la sola zona di Firenze,Pistoia,Empoli e Prato che hanno visto numerose assunzioni di tecnici a tempo determinato per la questione cinese)
12) Procedere a eliminare il deficit che la ex ASL6 ha nei confronti delle altre ASL confluite nella nuova azienda NORD-OVEST anche sul versante della stabilizzazione degli operatori che ricoprono funzioni strutturali dell’Azienda, nonché riequilibrare il fabbisogno del personale rispetto ai posti letto e bisogni della cittadinanza.
13)Valorizzare il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori che sono il patrimonio fondamentale della sanità a cui spetta il compito, difficile, di tutelare la salute delle persone e che spesso sono chiamati a sopperire alle carenze organizzative con la propria passione.
Dobbiamo senza indugio pretendere di superare il modello competitivo tra Presidi Ospedalieri che sottraggono alla Comunità ex ASL6 oltre 80 milioni di euro a fronte di ingiustificate mobilità passive e 11 milioni di euro sottratti aL reddito delle famiglie spinte a migrazione sanitaria.
La programmazione Regionale e d’area Vasta dovrà garantire un’ordinata e collaborativa rete ospedaliera nell’ambito della quale saranno tornati ai Presidi Zonali le funzioni di base e la realizzazione di questo obiettivo sarà tra i più rilevanti indicatori che valuteremo per monitorare l’efficacia della nuova Azienda di Area Vasta Nord Ovest.