Apprendiamo dalla stampa che all’interno dell’ospedale di Cecina sarà realizzato un reparto dedicato esclusivamente ai positivi al Covid-19 con posti letto e personale prelevati direttamente dal reparto Medicina. Sottolineiamo innanzitutto con dispiacere che l’Asl Toscana nordovest non ci ha minimamente coinvolti in questa sua decisione: ancora una volta, purtroppo, è mancata la volontà da parte dell’azienda di aprire un confronto.
Il piano di riorganizzazione interna disposto dall’Asl ci vede nettamente contrari. Per far funzionare al meglio il nuovo reparto Covid-19 l’Asl dovrebbe procedere all’assunzione di nuovo personale e alla disposizione di nuovi posti letto. Non è affatto giusto togliere personale e posti letto da Medicina: in questo modo il reparto verrà ulteriormente indebolito. La decisione dell’Asl è inspiegabile, anche alla luce dei nuovi spazi che si guadagnerebbero a seguito del trasferimento di alcune strutture amministrative presso l’ex scuola Guerrazzi. La riorganizzazione voluta dall’Asl colpisce oltretutto Medicina in un periodo assai delicato: a causa del picco influenzale i posti letto del reparto vengono infatti generalmente presi d’assalto.
A destare preoccupazione è anche il futuro di Medicina. Se la pandemia continua a crescere temiamo che questo reparto sarà di fatto cancellato per lasciar esclusivamente spazio ai positivi al coronavirus: tutto ciò sarebbe inaccettabile.
Denunciamo inoltre con rammarico come il personale di Medicina assegnato al nuovo reparto Covid abbiano saputo di questa riorganizzazione soltanto all’ultimo momento. L’Asl sposta lavoratrici e lavoratori da una parte all’altra come se fossero dei pacchi: tutto questo è inaccettabile.
All’Asl chiediamo inoltre maggiori chiarimenti in relazione al tipo di formazione che riceverà il personale assegnato al reparto Covid.
Apprendiamo infine che un posto letto Covid è stato ricavato anche all’interno del reparto di Rianimazione. Anche per questo delicato reparto chiediamo perciò all’Asl l’assunzione di nuovo personale sociosanitario e infermieristico. E’ inoltre fondamentale che all’interno del reparto di Rianimazione si garantisca il rispetto di un adeguato protocollo al fine di garantire la sicurezza dei pazienti e del personale operativo.
All’Asl chiediamo dunque un sensibile cambio di marcia. Riteniamo assurdo che si propongano contratti di soli 6 mesi: servono risposte occupazionali solide e assunzioni dalle graduatorie. E’ inaccettabile inoltre che l’azienda continui a prendere decisioni senza coinvolgere chi rappresenta i lavoratori e i loro problemi. Chiediamo perciò con forza di poter partecipare alle unità di crisi per dar voce al mondo del lavoro: non si può tagliare fuori dalle decisioni chi tutti i giorni è in prima linea.
Monica Cavallini,
vicesegretaria generale Cgil provincia di Livorno
Simone Assirelli,
funzionario Fp-Cgil provincia di Livorno con delega alla sanità