“La fermata per la manutenzione della Raffineria Eni – stabilimento di Livorno – è un obiettivo che si concretizza per tutto il territorio, particolarmente per i lavoratori diretti e dell’indotto, che hanno lottato perché un’ importante realtà produttiva rimanesse sul territorio” così la CGIL provincia di Livorno commenta la fermata della Raffineria, l’intervento manutentivo dello stabilimento che dura 40 giorni, necessario ad adeguare gli impianti alle vigenti normative in tema di sicurezza e salute ambientale e a garantire l’efficienza degli impianti per i successivi 4/5 anni.
“Un investimento di prospettiva – prosegue la CGIL con le due categorie direttamente interessate, Filctem e Fiom – che allontana lo spettro della dismissione degli impianti, che si era affacciato negli anni passati”.
La vertenza Livorno nasce proprio dai cancelli dell’Eni, quando la società annunciò la vendita dello stabilimento a un fondo di investimento e, durante la mobilitazione, i sindacati lanciarono l’allarme occupazione a Livorno, preconizzando gli effetti della crisi economica “In quell’occasione il territorio unito fece scudo – sottolinea la CGIL – e un importante bacino occupazionale è stato salvaguardato”.
Oggi gli impianti sono fermi e sono arrivate 1900 professionalità da tutta Italia a supporto dell’intervento manutentivo di fermata, tanto che la Fiom CGIL di Livorno, in previsione di un evento straordinario, che aumenta esponenzialmente le presenze, ha organizzato incontri con il dipartimento della prevenzione del lavoro dell’Azienda Usl Nordovest, per evidenziare i punti di possibile criticità e preparare i lavoratori ad affrontarle “L’obiettivo è quello di portare a casa una fermata sicura e ben organizzata – chiarisce la Fiom – in uno spazio dove i lavoratori sono aumentati di 5 volte. In questo percorso i lavoratori dell’indotto sono stati presenti e partecipi, come sono stati partecipi alla difesa dello stabilimento e degli altri compagni di lavoro ogniqualvolta è stato necessario” .
Soddisfazione per il traguardo della fermata arriva anche dalla Filctem CGIL “Come sindacato e come lavoratori riconosciamo in questa attività – illustra la Filctem – che per noi è usuale visto la cadenza quinquennale con cui si ripropone, un’opportunità per il futuro della raffineria, proprio perchè l’obiettivo prefissato è quello di avere gli impianti efficienti per i prossimi 5 anni”.
Naturalmente l’attenzione dei rappresentanti dei lavoratori sulle sorti della Raffineria non accenna a diminuire.