Da tempo chi lavora direttamente con il pubblico diventa il capro espiatorio delle manchevolezze della governance politica e amministrativa della pubblica amministrazione. La percezione comune è che, nonostante quello che autoproclama, la PA sia sempre più lontana dai bisogni dei cittadini e delle cittadine.
L’informatizzazione delle procedure mette in difficoltà i cittadini e le cittadine, spesso anche in presenza di persone capaci di utilizzarla ci sono difficoltà create dalla scarsa attenzione per chi deve utilizzarla e scarsa volontà di accompagnare le procedure. Spesso, a causa della mancanza di personale e della carenza di un’adeguata formazione, si è costretti a ricorrere al terzo settore.
Si apprende di aggressioni in sanità, alle poste, nelle scuole, nei Comuni, in tutta la P. A. con conseguenze preoccupanti sul piano fisico e psicologico oltre a generare scontento e sfiducia. Quartieri in decadenza dove episodi di violenza, spaccio, prepotenza, furto sono solo alcuni dei problemi quotidiani che vivono gli abitanti delle periferie come i quartieri nord della nostra città. Noi della CGIL da anni lanciamo l’allarme. Chiediamo provvedimenti semplici e chiari: dirigenza responsabile e competente informata del funzionamento delle procedure; formazione continua e mirata; leggi chiare che non modifichino i regolamenti in continuo mettendo in difficoltà persino la comprensione della norma.
Il tutto condito da mancanza grave di personale, esternalizzazioni selvagge e de-responsabilizzazione dei centri di governance.
A fronte di concorsi molto basati sui titoli (importanti), scarsa attenzione all’esperienza se non quando il sindacato riesce ad introdurla nei bandi troppo spesso autoreferenziali.
Il suicidio del finanziere Beniamino Presutti, l’ennesimo di una serie all’interno delle forze dell’ordine, è l’estrema conseguenza di quanto detto sopra.
Per questo motivo uniremo gli sforzi fra le categorie SILF, SILP e FP di concerto con la segreteria confederale, per far emergere il problema e trovare soluzioni.
Dietro i pochi lanci di stampa sui presunti furbetti, sbandierati per spingere il taglio dei servizi pubblici, purtroppo c’è chi, deluso amareggiato e impotente arriva al gesto estremo di togliersi la vita.
Contemporaneamente assistiamo all’inedito fenomeno della fuga dai posti pubblici, come ad esempio la sanità, le Amministrazioni comunali, o l’agenzia delle dogane, con gravi ripercussioni ai servizi pubblici e alla funzionalità dell’intero territorio livornese.
Adesso diciamo basta! Valutiamo un autunno che ritrovi la voglia di mobilitarci, confrontarci e chiedere con decisione un cambio di passo nella tutela dello stato sociale, del territorio, delle lavoratrici e dei lavoratori.
Patrizia Villa segreteria confederale Cgil provincia di Livorno
Giovanni Golino segretario generale Fp-Cgil provincia di Livorno
Francesco De Luca segretario generale Silf provincia di Livorno
Giovanni Chirico segretario generale Silp-Cgil provincia di Livorno