Il giorno 2 settembre si è svolto, presso la sede della Presidenza della Giunta Regionale, l’incontro sulla Polizia Provinciale e i Centri per l’Impiego al fine di avviare un confronto sulle novità normative introdotte dal Dl. 78/2015 e aprire una riflessione sui percorsi di salvaguardia occupazionale e dell’esercizio delle funzioni.
Alla riunione erano presenti per la Regione l’Assessore Bugli e Simoncini, le OO.SS Cgil Cisl e Uil Funzioni Pubbliche e una delegazione di rappresentanti dei lavoratori.
L’ Assessore Bugli ha introdotto la riunione partendo dalle questioni inerenti la Polizia Provinciale, informando il tavolo sull’urgenza di un incontro con il Governo al fine di chiarire la corretta interpretazione dell’art. 5, in particolare su capacità occupazionale dei comuni, individuazione di soluzioni omogenee in tutte le regioni nella gestione del corpo di polizia provinciale a seguito del riordino istituzionale, risorse e superamento dei vincoli del pareggio di bilancio. E’ stato riferito che gli incontri con il Governo per sciogliere i nodi interpretativi si dovrebbero tenere la prossima settimana.
Per tali motivi la Regione ha rinviato anche l’Osservatorio Regionale convocato il 4 di settembre.
L’Assessore Bugli ci ha inoltre informati dell’intenzione della regione, a partire dalla prossima settimana, di avviare anche sulla funzione Polizia Provinciale, quel lavoro puntuale svolto in questi mesi con le singole province sulle funzioni che sono state oggetto del riordino.
Le OO.SS, prendendo atto dell’informativa della Regione, hanno sollecitato la stessa a fare chiarezza quanto prima poiché l’art. 5 introduce la scadenza del 31.10. 2015 per la collocazione del corpo di Polizia Provinciale.
Consapevoli della necessità del superamento di tali criticità, abbiamo sollecitato la Regione ad una riflessione più complessiva sul futuro assetto della Polizia Provinciale a seguito della legge regionale sul riordino istituzionale.
Abbiamo inoltre ribadito la nostra contrarietà ad un “riassetto spezzatino” del corpo di polizia e quindi la necessità di costruire un percorso che superi i dettati dell’art. 5, al fine di evitare un inevitabile processo di dequalificazione dell’attività oggi svolta.
A questo proposito è stata illustrata dalle OO.SS. una sintesi dei dati quantitativi dei servizi svolti dalla Polizia Provinciale in ogni funzione di competenza, nell’obiettivo di far comprendere alla regione l’importanza e la irrinunciabilità della continuità di queste attività sia in ordine alle risposte ed esigenze da garantire alla collettività che alla certezza della prosecuzione delle attività ( pensiamo alle azioni sul versante delle sanzioni in materia ambientale e di controllo delle strade )
A seguito della nostra pressione abbiamo ottenuto l’impegno della Regione a convocare un gruppo tecnico fra rappresentanti indicati dalle OO.SS e dirigenti della regione, volto a individuare i possibili percorsi di ridisegno organizzativo delle funzioni della polizia provinciale nella nostra Regione
Siamo passati poi a fare il punto sui Centri per l’Impiego e sui temi in questione ha relazionato Simoncini, informandoci che stanno lavorando sui contenuti della convenzione che ciascuna regione dovrà firmare con il Governo per la gestione transitoria, fino a conclusione della riforma costituzionale, delle politiche attive del lavoro e dei CPI.
La convenzione è comunque legata all’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto legislativo attuativo del job-act che con tutte probabilità sarà approvato la prossima settimana. Simoncini ha anche informato che la Regione invierà in questi giorni una lettera al Ministro del Lavoro con la richiesta di anticipazione delle risorse che il governo, sulla base dell’accordo del 29 luglio, metterà a disposizione per la continuità dei servizi.
Rimane ancora l’incognita circa le modalità di ricollocazione del personale ( costituzione di un Ruolo speciale della Regione o attivazione dell’ avvalimento, mantenendo il rapporto di dipendenza in capo alle province province e l’ attivazione dell’istituto dell’avvalimento a favore della regione che se ne avvale per la gestione dei servizi )
Le OO.SS a tal proposito hanno indicato quale opzione preferibile, se ve ne saranno le condizioni, quella proposta dalla Regione di collocare il personale della funzione lavoro in un “ruolo speciale” direttamente dipendente della Regione.
Per quanto riguarda gli affidamenti in appalto dei servizi dei CPI, Simoncini ha anticipato che l’orientamento della Regione, nel rispetto della normativa vigente, sarà quello di effettuare un unico bando a valere su tutta la Regione .Per ciò che attiene le Società “in House”, il personale dovrebbe transitare alla stregua del personale dipendente, anche se sarà possibile per ogni regione, in base alle disposizioni di legge, istituire una sola società in house .
Dopo l’approvazione del decreto legislativo in CDM è previsto un incontro Mef, Ministero del Lavoro, Ministero Funzione Pubblica e Regioni per discutere sul personale e la sua collocazione.
Le OO.SS hanno sottolineato come la vicenda del destino del personale è in questa fase assolutamente prioritaria e che daranno tutto il loro contributo affinché si arrivi alla soluzione del “ruolo speciale”. Nel ribadire questo hanno portato all’attenzione del tavolo la situazione di criticità organizzativa nella quale attualmente versano i CPI e la necessità di affrontare più complessivamente il modello organizzativo in Toscana.
Al termine della riunione la Regione si è impegnata a riconvocare il tavolo entro la metà di settembre
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