“Piombino e l’Italia hanno bisogno di impegno serio e concreto. Piombino e noi tutti abbiamo la morte nel cuore: questa città va rispettata e non c’è rispetto senza lavoro. L’altoforno è un simbolo di lavoro e di progresso, e il suo spegnimento è una sconfitta! Credo che abbiamo provato a ricostruire una speranza: nn vogliamo che Piombino cessi la sua produzione di acciaio! Non ci possiamo dimenticare dei lavoratori!” questa le parole di Enrico Rossi che tuonano dal palco del comizio del primo maggio orgnanizzato a Piombino da Cgil Cisl e Uil. Mirko Lami “questa mattina i ragazzi dell’altoforno mi hanno consegnato l’ultimo pezzo di produzione dell’altoforno… Noi siamo pronti a ripartire! Piombino deve vivere!
Piombino vuole futuro: Quest’anno sarà Piombino a fare da cornice alla manifestazione del Primo Maggio promossa da Cgil Cisl e Uil.
Il programma: Alle 9.45 è previsto il concentramento ed il comizio in Piazza Verdi. Dal palco si susseguiranno gli ineterventi del sindaco Gianni Anselmi, di Marco Bentivogli per Fim Cisl e del Presidente della regione Toscana Enrico Rossi. Sempre in piazza verranno premiati alcuni fotografi, perlopiù appartenenti al mondo della fabbrica, che negli anni hanno documentato cortei, manifestazioni e momenti importanti della classe operaia piombinese attraverso i loro scatti. Le fotografie verranno poi allestite in una mostra estemporanea a Calamoresca grazie alla collaborazione dell’associazione nazionale per la sicurezza sul lavoro Ruggero Toffolutti. Collaborazione sottolineata anche dalla sosta di solidarietà che i ciclisti partecipanti alla pedalata del primo maggio, organizzata dall’associazione Toffolutti, faranno in piazza Verdi in occasione del comizio.«Contrariamente al passato quest’anno abbiamo scelto di portare l’iniziativa a Piombino nell’ambito di un momento drammatico non solo per la città ma anche per tutta la Val di Cornia e oltre” commentano Franca Taddei e Luciano Gabrielli per Cgil ” L’obiettivo primario per Piombino è quello di «produrre acciaio. L’accordo di programma è solo un punto di partenza. È necessario adesso un governo di transizione che guidi il futuro della fabbrica, risparmiando sugli ammortizzatori sociali e facendo al contrario lavorare la gente».