La Cgil, 120 anni di storia alle spalle, è pronta a entrare nel futuro. Nei prossimi mesi si terrà il congresso: un appuntamento importante, invitiamo i nostri iscritti a partecipare alle assemblee e a dare il loro contributo.
A livello nazionale la Cgil ha presentato la proposta di legge “Carta dei diritti universali del lavoro” che cerca di ridare dignità al lavoro frammentato e soprattutto ai giovani precari. A livello territoriale rappresentiamo 10mila persone che hanno contratto precario o che essendo attivi nel mondo degli appalti scontano quotidianamente sulla propria pelle tutte difficoltà relativa a normativa vigente.
Il Decreto dignità? Ha spunti interessanti. Positivo ad esempio il tentativo di porre un freno all’eccessivo ricorso ai contratti a tempo determinato così come il tenere alta l’attenzione su quelle multinazionali che ricevono incentivi pubblici ma che poi dopo pochi anni delocalizzano. Crediamo però che occorra una riforma più organica e soprattutto un ripristino delle dignità essenziali, soprattutto per i lavoratori precari. Sulla reintroduzione dei voucher non siamo invece d’accordo: la Cgil stessa a livello nazionale propose un referendum per la loro abolizione
Quanto sta avvenendo a Figline Valdarno con la Bekaert non ci trova sorpresi. A Livorno sappiamo purtroppo bene come agiscono queste aziende. I casi Delphi, Trw, Trinseo, Mtm non li dimentichiamo. Il problema delle delocalizzazioni va discusso anche a livello europeo. Sulla questione anche il congresso della Cgil si interrogherà.
Ci stiamo inoltre battendo contro i “contratti pirata” e il “dumping” salariale. Sul territorio operano ad esempio persone assunte in Paesi dell’est Europa che vengono considerati semplicemente come trasfertisti. E’ chiaro dunque che se non c’è una regolamentazione a livello europeo dilaga la corsa dei contratti al ribasso e il precariato si espande.
L’industria 4.0 pone delle sfide, la battaglia dei riders ne è solo un esempio. La nuova frontiera del commercio sarà acquistare la spesa tramite app: ciò imporrà un confronto sui diritti di questi nuovi lavoratori.
Capitolo pensioni: la legge Fornero ha introdotto molte storture. Sono sempre di più i casi di licenziamento di lavoratori per inidoneità alla mansione. E’ chiaro che un 65enne non può più essere in grado di fare certi tipi di lavoro: pensiamo solo a quanto avviene nel mondo dell’edilizia. Piccoli passi avanti sono stati fatti con le misure sui lavori usuranti ma servirebbe una riforma più strutturata. A quei giovani costretti a lavori precari andrebbe poi assicurata una pensione minima garantita da agganciare alla pensione contributiva. Dove trovare le risorse? Da anni proponiamo la patrimoniale. La nostra visione è opposta a quell di Salvini e alla sua flat tax: per noi chi guadagna di più deve contribuire maggiormente alla spesa generale. Da affrontare anche il tema della divisione tra assistenza e previdenza.
Nei giorni scorsi abbiamo presentato il documento “8 linee guida per il rilancio di Piombino e la Val di Cornia”. Stiamo tenendo alta l’attenzione su quanto sta avvenendo alle acciaierie. Un problema serio è quello legato agli ammortizzatori sociali dei lavoratori dell’indotto: in molti sono ormai senza sostegno al reddito. Ci sono però anche altri problemi. Serve uno sprint su infrastrutture, strada 398 e porto. Riflettori bene accesi inoltre su sanità, bonifiche, energia e turismo.
La sicurezza sul lavoro è da sempre al centro della nostra attenzione. E’ un tema complesso e complicato, la formazione è molto importante ma non basta. Sulla sicurezza incidono anche altri aspetti. I rapporti di lavoro sempre più frammentati e precari, come ad esempio i contratti a chiamata, fanno inevitabilmente venir meno la coscienza sui rischi. E questo è soprattutto vero nel mondo degli appalti.