POLITICHE ABITATIVE, LE PROPOSTE DEL SUNIA-CGIL, SICET-CISL E UNIAT-UIL AI FUTURI SINDACI

POLITICHE ABITATIVE, LE PROPOSTE DEL SUNIA-CGIL, SICET-CISL E UNIAT-UIL AI FUTURI SINDACI

Nell’intento di portare un contributo al dibattito pre-elettorale e rendendoci fin da ora disponibili per un contributo attivo con il/la nuovo sindaco, evidenziamo alcuni punti ineludibili per nuove politiche abitative nella provincia di Livorno:

  • riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente
  • recupero e rigenerazione degli edifici nella città costruita in contrasto a nuova cementificazione

Riteniamo importante l’utilizzo di tutti gli edifici del patrimonio pubblico anche utilizzando l’auto-recupero previsto dalla nuova norma regionale: è infatti impensabile che a fronte di tanto disagio abitativo gli immobili vengano abbandonati e lasciati alla libera iniziativa di chi occupa e necessita di soluzioni abitative dignitose e sicure.

Sottolineiamo inoltre che la Legge di Bilancio 2018-2020 ha prorogato, con alcune modifiche, le detrazioni per spese legate ad interventi sulle abitazioni, per proprietari e condomini della classe di rischio.

Importante anche rendere concreta l’accessibilità delle unità abitative singole e condominiali ai benefici fiscali previsti per interventi edilizi. Stesso ritornello per le detrazioni per spese relative ad interventi di ristrutturazione, riqualificazione energetica e adeguamento sismico: esse devono esser rese permanenti, al fine di consentire una corretta programmazione degli interventi.

Ricordiamo poi che sono ancora disponibili parte dei fondi stanziati nel 2016 (legge di Stabilità e legge 9/2016) e trasferiti alle Regioni per il programma di recupero degli alloggi di edilizia pubblica vuoti o abitati ma in cattivo stato.


Fondamentale anche:

a) realizzare una politica di contenimento dei consumi energetici, in linea con gli impegni europei.

b) lavorare al superamento delle fonti tradizionali ed inquinanti di produzione energetica

c) sviluppare fonti rinnovabili ecocompatibili

In tale scenario intendiamo sviluppare la contrattazione territoriale per lo sviluppo di “città sostenibili”. Ciò permetterà di:

1) migliorare la qualità delle città e del benessere sociale

2) valorizzare il capitale naturale, culturale, sociale e tecnologico

3) rigenerare le aree degradate e riqualificare e recuperare il patrimonio esistente

Le vertenze locali dovranno coniugare riqualificazione del patrimonio edilizio e contrasto al degrado urbano in un percorso partecipativo, con contrattazione sociale e inclusiva nei territori, individuando localmente le risorse che possono essere utilizzate.

Sulla situazione locale/regionale richiediamo che la discussione sul nuovo regolamento condominiale ERP si attivi attraverso un confronto con le realtà dei territori e superi le tante difficoltà evidenziate in questi anni, a partire da un impegno eccezionale sulla trasparenza e la comprensione da parte dell’utenza delle attività onerose per gli inquilini.

Sulla manutenzione del verde riscontriamo moltissime criticità che devono essere superate.

Riteniamo inoltre che le barriere architettoniche vadano al più presto superate: si tratta di un’emergenza assai onerosa quanto indispensabile per garantire dignità e libertà alle persone.

Indispensabile anche un tavolo tecnico con i soggetti che gestiscono le proprietà pubbliche /private per conoscere l’intero patrimonio pubblico presente sul nostro territorio, compresi i beni confiscati alla mafia.

Ultimo punto, ma non per importanza, il teme delle famiglie che perdono le case all’asta perché perdono la capacità di pagare i mutuo. Un buco nero nella gestione delle politiche abitative. Questi edifici finiscono all’asta e spesso vengono acquistati a prezzi inferiori al loro valore e anche al credito vantato dalla banca. Queste persone entrano nell’emergenza abitativa solo dopo che la casa è stata venduta. La legge regionale affronta a malapena il problema e non individua soluzioni. Sarebbe opportuno un accordo con la Cassa depositi e prestiti affinché si trovasse un accordo con le banche che, ridimensionando i tempi del rientro del credito e in concorrenza con aiuti pubblici provi a salvare la proprietà ragionando su una nuda proprietà o sulla rimodulazione del debito in caso di miglioramento delle condizioni familiari.

Patrizia Villa SUNIA CGIL

Geremia Merlone SICET CISL

Roberto Vivaldi UNIAT UIL


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