Il tempo è scaduto, serve uno sprint: solo così Piombino può sperare nel rilancio. Infrastrutture, distribuzione di energia, General Electric e Piombino Industrie Marittime (Pim): assi fondamentali per lo sviluppo del territorio, ora bisogna dar concretezza ai progetti. E bisogna farlo in tempi brevi. L’insediamento di Jindal è molto importante, genererà un impatto positivo anche su tutto l’indotto, ma da solo non potrà bastare a garantire un futuro a Piombino: per rilanciare l’occupazione servono investimenti anche su altri settori strategici. E serve dar davvero attuazione a quanto previsto nell’Accordo di programma.
Senza infrastrutture il porto muore Strade di collegamento, raccordi ferroviari: Piombino ha bisogno di adeguate infrastrutture per consolidare le attività produttive già esistenti e per attrarre nuovi investitori, soprattutto nell’area portuale. E’ dunque fondamentale dal concretezza al progetto 398 e alla realizzazione della bretella di collegamento nord al porto. Al momento purtroppo sussistono troppe incertezze. Serve una svolta. Senza adeguate infrastrutture i porti muoiono. I traffici portuali si spostano da uno scalo all’altro, andandosi a insediare dove ci sono infrastrutture in grado di sostenere tali attività. Molti investitori privati guarderebbero con interesse al nostro porto ma la cronica mancanza di infrastrutture rappresenta un freno al loro insediamento. Non possiamo perciò permetterci di non essere competitivi. E soprattutto non possiamo permetterci altri esuberi di lavoro portuale. Serve dunque uno scossone.
Strade e ferrovie: benefici anche per il turismo A beneficiare di nuove infrastrutture non sarebbe solo l’apparato industriale del territorio ma anche il turismo, comparto sempre più strategico su cui puntare per diversificare l’economia dell’area piombinese e delle zone limitrofe. La città potrebbe diventare davvero il crocevia di un’area turistica tra le più belle d’Italia.
Energia, risposte agli imprenditori La questione della produzione e della distribuzione d’energia diventa sempre più imprescindibile se vogliamo rendere competitivo il nostro territorio. Le aziende che vogliono insediarsi chiedono risposte certe su quest’aspetto. Senza una politica energetica chiara non è possibile dare certezza agli imprenditori: servono passi in avanti concreti.
Pim e General Electric, vogliamo i piani industriali Da tanto tempo si parla ormai dei progetti di Pim e General Electric sul territorio piombinese, progetti che se realizzati apporterebbero una boccata d’ossigeno vitale per la città. Sulla questione restano però ancora troppi punti interrogativi, le rassicurazioni ora non bastano più. Basta parole, vogliamo vedere i fatti. I piani industriali siano messi sul tavolo e si inizi finalmente a discutere di progetti concreti, sviluppo e occupazione.
Ci auguriamo che Regione, Provincia, Comune e Autorità di Sistema portuale raccolgano il nostro messaggio. E’ stato perso troppo tempo, servono risposte concrete. Piombino può ancora salvarsi ma bisogna iniziare a correre.
Fabrizio Musto,
coordinatore Cgil area sud della provincia
Maria Luisa Lironi,
segretaria provinciale Filt-Cgil
Giuseppe Gucciardo,
segreteria provinciale Filt-Cgil (responsabile settore trasporto merci e logistica)