Le organizzazioni sindacali Fim – Fiom – Uilm sono state ricevute il 31 agosto dal sindaco Massimo Giuliani per discutere dei gravi problemi relativi all’indotto.
Purtroppo è emerso un quadro già noto, in cui i lavoratori dell’indotto ex Lucchini oggi si trovano a non avere prospettive di lavoro, pur avendo esaurito ogni strumento di ammortizzatore sociale.
Il sindacato ha da sempre utilizzato tutti gli strumenti possibili per tutelare tali lavoratori e, negli anni, ha stipulato tutti gli accordi necessari per difendere l’occupazione di tutti i lavoratori legati alla realtà produttiva dell’acciaieria, sia diretti che indiretti.
Ancora oggi, i lavoratori subiscono una congiuntura di fermo drammatica, che sta continuando a causare drammi tra le famiglie, nonché una frattura nel tessuto sociale non più tollerabile: da una parte alcuni lavoratori che, pur essendo in difficoltà, hanno forme di tutela e altri semplicemente no. Questo innesca una lotta tra poveri, che il sindacato ha da sempre voluto scongiurare ritenendo l’unità e la compattezza dei lavoratori un elemento imprescindibile per la ripartenza di tutto il territorio. L’amministrazione Comunale, da sempre sensibile alle nostre richieste, condivide con noi questi problemi e la criticità delle istanze sociali e di sostegno che stanno continuando ad aumentare e a cui è sempre più difficile dare risposta. Film, Fiom e Uilm hanno sempre dichiarato e oggi lo ribadiscono con forza, che non cercano assistenzialismo bensì il lavoro ma, arrivati a questo punto, ritengono un’ urgenza non più rinviabile dare una risposta anche in termini di reddito anche ai lavoratori dell’indotto. Stamani abbiamo avuto conferma che per quanto riguarda i 30 milioni da destinare ai disoccupati , le istituzioni e la regione Toscana hanno espletato i loro adempimenti per renderli operativi e il nodo sembra rimanere a Roma, in quanto manca ancora la certificazione da parte dell Inps nazionale e la relativa convenzione con l’ente, necessaria all’erogazione dei 500 euro destinati a coloro che hanno perso ogni sostentamento. I sindacati hanno avuto conferma che, nei giorni scorsi, anche il Ministero del Lavoro ha dato formalmente l’okay affinché queste risorse vengano utilizzate e allora riteniamo ancora più inaccettabile e non tollerabile che si rimanga fermi per chissà quale problema burocratico. Il 22 giugno scorso, in occasione del tavolo ministeriale apposito per l’indotto, gli impegni assunti dal Governo sono stati precisi, cioè mirati a riqualificare e ricollocare i lavoratori delle imprese di Piombino e Livorno, quale aree di crisi complessa. Se una parziale risposta c’è stata con la proroga per la mobilità in deroga relativa all’anno 2017, per il resto, ancora, non si è mosso nulla. Condividiamo, inoltre, con l’Amministrazione Comunale che l’accordo di programma e il riconoscimento di area di crisi complessa siano atti da rivedere e rimodulare, in quanto, allo stato attuale, non hanno prodotto i benefici auspicati in termini di ripartenza dell’economia del territorio: dal punto di vista normativo i tempi sono comunque molto lunghi, la cassa integrazione, sebbene prolungata, per le imprese che non hanno contratti ha un contributo di accesso ancora troppo oneroso e spesso si ritiene più conveniente licenziare che accedere agli ammortizzatori. Occorrono, quindi, interventi più pertinenti riguardo le criticità di Piombino e Livorno, urgenti viste le gravi emergenze sociali. Su questi punti abbiamo una forte unità di intenti con l’Amministrazione Comunale e con il sindaco Massimo Giuliani, il quale ci ha garantito il proprio sostegno. Le categorie territoriali Fim-Fiom-Uilm, insieme ai relativi nazionali e ai propri confederali, subito dopo l’incontro in Comune hanno inviato una richiesta di incontro urgente all’attenzione del Governo e per conoscenza anche dell’Inps nazionale, in modo che a quel tavolo siano presenti tutti gli attori degli impegni presi su Piombino e Livorno e siano richiamati una volta per tutte alle proprie responsabilità , dando concretezza agli interventi necessari al rilancio del nostro territorio.