“Accertata illegittimità del trasferimento impugnato”. Questo è quanto si legge nella sentenza pubblicata nei giorni scorsi dal giudice del lavoro e che impone alla società Petrol Lavori srl, con sede all’interno del cantiere Azimut di Livorno, di “reintegrare il dipendente cinquantatreenne nel suo posto di lavoro all’interno della filiale di Livorno” sollevando la decisione di trasferirlo a Udine. Alla base della decisione del magistrato i gravi problemi di salute della madre del meccanico: “La distanza notevole tra il luogo di lavoro e la residenza del nucleo familiare impone al ricorrente una riorganizzazione della propria vita personale complessa, onerosa e di esito incerto” tra le motivazioni della decisione anche il mancato preavviso previsto dal Ccnl e la violazione dell’articolo 8 della contrattazione collettiva che prevede il trasferimento di un lavoratore ultracinquantenne “solo in casi eccezionali da esaminare in sede sindacale”. La battaglia tra l’operaio metalmeccanico e il datore di lavoro ha inizio alla fine di luglio quando la società gli comunica la decisione di dirottarlo in provincia di Udine, da qui la scelta del lavoratore di rivolgersi alla Cgil, che con l’avvocato Bruno Neri, ha deciso di intraprendere le vie legali e di rivolgersi al giudice del lavoro. Un altro importante successo ottenuto dall’Ufficio vertenze Cgil e dai suoi legali che ogni giorni si battono per la tutela dei diritti dei lavoratori.
Operaio trasferito: il giudice dice no. Vinta una impugnazione dell’Uvl Cgil
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