Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil denunciano l’indifferenza della Regione Toscana di fronte all’incertezza normativa in cui versano gli operai forestali che ne mette a rischio anche gli stipendi.
In Toscana lavorano circa 500 forestali per assolvere ai compiti di cura del patrimonio forestale, che ammonta a 110.526 ettari (circa 172 ettari ad operaio). Si spendono parole importanti sul ruolo della forestazione in Toscana (il territorio più boscato d’Italia), sulla prevenzione dell’ambiente e la salvaguardia idrogeologica, sulla manutenzione e usufruibilità del bosco nella nostra regione anche con interventi di antincendio, ma non si capisce di chi sono le responsabilità su questa materia, chi la gestisce, chi ci lavora e con quali prospettive. La Regione è ‘proprietaria’ del demanio forestale e responsabile della programmazione dei piani di gestione che gli Enti Pubblici – Unioni dei Comuni – esercitano sul territorio. “E come intende la Regione affrontare l’argomento? Ha la Regione una impronta di strategia per il settore forestazione? Vuole la Regione finanziare anche negli anni futuri questo delicato e sensibile comparto territoriale? Intende la Regione passare dalle parole, spese in campagna elettorale e nei convegni, ai fatti?” chiedono Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Toscana, che lanciano anche l’allarme sugli stipendi dei forestali e che – in questa fase di incertezza – possono diventare a rischio. “In nome e per conto degli operai forestali, abbiamo chiesto un incontro alla Regione per avere chiarimenti ai problemi posti, ma la risposta è è stata l’indifferenza. Non è serio – dicono Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Toscana – e lo affermeremo nei giorni a venire in cui faremo capillari assemblee fra i lavoratori e iniziative pubbliche nei territori. La Regione si deve assumere la propria responsabilità davanti agli operai forestali e ai cittadini toscani”.
Per questo il 23 marzo è stato indetto uno sciopero regionale degli operai forestali toscani.