Nei giorni passati, alla faccia della partecipazione e trasparenza, abbiamo dovuto conoscere mezzo stampa il progetto dell’Amministrazione Comunale di Livorno per il nosocomio cittadino.
Non abbiamo mai condiviso, come Cgil, la scelta di rinunciare al nuovo ospedale in quanto, di conseguenza, abbiamo perso molti milioni di euro di finanziamenti regionali, messi a disposizione per la creazione di una struttura nuova, più funzionale e dai costi di gestione meno elevati.
Il progetto che ha in mente l’Amministrazione ha dei tempi di realizzazione molto più lunghi rispetto alla realizzazione di una nuova struttura, sembra da 5 ai 10 anni, e le problematiche derivanti sarebbero enormi: rendere Viale Alfieri un cantiere a lungo termine comporterebbe la necessità di spostare continuamente servizi e pazienti da una parte all’altra, creando disservizi e disagi.
Questo progetto, inoltre, determinerebbe un’ulteriore congestione del traffico e dei parcheggi nella zona di Viale Carducci che, ricordiamo, risulta essere fra le prime dieci tratte più trafficate d’Italia.
Non ultimo, poi, la ristrutturazione proposta di fatto annulla la scelta, già finanziata, della collocazione della unica Casa della Salute di tutta la città di Livorno, prevista nei locali dell’attuale Poliambulatorio, una scelta ampiamente condivisa, anzi era impegno comune arrivare anche alla realizzazione di altre due Case della Salute per la Città di Livorno e Collesalvetti ovvero una presso il Presidio Sud e l’altra nel ex Circoscrizione n. 1.
Tralasciamo il problema della RSA Pascoli, che avrebbe trovato soluzione con il precedente progetto, a cui si pensa di dare risposta con poche migliaie di euro risolvendo problemi di piccola entità, mentre per una messa in norma strutturale servirebbero 7/8 milioni di euro.
Vogliamo ribadire quando già espresso in queste ore da tanti operatori e specialisti che svolgono il proprio lavoro nell’attuale Presidio: il progetto è inappropriato, antieconomico e non tiene conto specificamente dell’efficienza, sia transitoria che a lungo termine.
Siamo senza parole: la città di Livoro è governata da un movimento che dice di basare la propria politica sulla partecipazione e la trasparenza e di avere come primo interesse il benessere dei cittadini, mentre rinuncia a un ospedale di secondo livello con alte specializzazioni per dare un segnale di discontinuità con la politica del passato, rinunciando a rispondere al sempre crescente bisogno di un efficiente servizio sanitario.
I 4 punti principali di contrasto al progetto del nuovo ospedale a Montenero consistevano nella riduzione del numero di posti letto, che fosse un contenitore per il modello per intensità di cura, per la locazione e il projet financing: nella nuova proposta i primi due punti si ripropongono e temiamo sia possibile che, a fronte della carenza di fondi, alla fine vengano ricercati finanziamenti privati.
Ricordiamo all’Amministrazione che la nuova legge regionale, con il superamento delle Asl, offre l’opportunità al direttore di area vasta di poter contare anche su altre strutture, tutte già ampiamente attrezzate e all’avanguardia e a pochi km da Livorno.
Infine, un elemento tra i più preoccupanti è che questa pianificazione per spot, per cui non si arriva mai a un punto, rallenta le risposte al bisogno di salute e alla necessità degli operatori, dei lavoratori della sanità, di operare in strutture consone.
Operatori il cui disagio è documentato anche dal Sole24ore, a causa di carenze ormai croniche delle strutture pubbliche, che, naturalmente, in un Presidio ormai fatiscente e dispersivo si acuisce.
La CGIL provincia di Livorno promuoverà, insieme alle altre Organizzazione Sindacali e associazioni del territorio, un dibattito tra lavoratori e cittadini, al fine di allargare la partecipazione democratica sul tema, per portare all’attenzione dei politici i reali bisogni della collettività