Il Coordinamento donne e la Cgil provincia di Livorno sostengono la manifestazione delle donne della Cgil, del sindacato e delle associazioni femministe e femminili del Piemonte che sabato 17 aprile scenderanno nelle piazze di diverse città per protestare contro la decisione della giunta regionale di spalancare le porte dei consultori e degli ospedali ai movimenti antiabortisti.
Questo è solo l’ultimo atto contro la libertà di scelta delle donne.
Da mesi, non solo in Piemonte ma anche nelle Marche, in Umbria, in Abruzzo e ovunque le destre governino, sono state messe in discussione le linee guida del Ministero della salute sulla somministrazione della pillola abortiva RU486.
Da tempo si attacca e si logora la legge 194. Noi siamo per il libero arbitrio e il diritto alla maternità accettata e consapevole: nel marzo 2019 a Verona l’abbiamo detto chiaramente in migliaia e migliaia. Chi tradisce la legge non ci rappresenta.
Scelte come quelle sopra descritte potrebbero favorire la divulgazione di ideologie reazionarie. Si tratta di un duro attacco alla Legge 194/78, all’autodeterminazione delle donne e a quei luoghi – i consultori – nati dalle loro lotte e rivendicazioni in termini di salute e di diritti sessuali e riproduttivi. Vogliamo che i consultori – presìdi di avanzamento dei diritti di cittadinanza – siano potenziati ovunque sul territorio nazionale con personale medico e sanitario non obiettore. Vogliamo la completa applicazione e il rispetto della legge 194.
Vogliamo gli anti-abortisti fuori dai consultori!