Come Nidil Cgil crediamo che l’esclusione dalla formazione delle educatrici somministrate sia da stigmatizzare.
E’ una scelta dell’amministrazione comunale che riteniamo incomprensibile e che penalizza il servizio e le lavoratrici, le quali hanno la sola colpa di aver subito anni di precariato.
E’ giusto che queste lavoratrici si indignino perché escluse dalla formazione, a differenza del personale di ruolo con il quale lavorano fianco a fianco da anni e insieme al quale mandano avanti nidi e materne. Sarebbe stato giusto pagare in straordinario le ore necessarie alla formazione o spostare la formazione in modo tale da permettere la partecipazione di tutte le educatrici.
Chiediamo, per questo, che il comune rettifichi la decisione dimostrando che è figlia di una presa di posizione autonoma degli uffici amministrativi e non rappresenta una volontà politica che francamente non sapremmo come interpretare.
Rispetto alla stabilizzazione di queste lavoratrici stiamo ormai da mesi cercando di sviluppare un confronto costruttivo con l’amministrazione e abbiamo valutato favorevolmente il varo di un piano assuntivo triennale da parte del Comune di Livorno, ma abbiamo il dovere di ribadire che si deve riconoscere a queste lavoratrici un idoneo percorso di stabilizzazione .
Siamo consci che a complicare la situazione nella Conferenza Unificata Stato/Regioni, in previsione del definitivo varo del decreto legislativo sulle regole lavorative nella Pubblica Amministrazione, è stata assunta una decisione che riteniamo gravemente iniqua e contro la quale ci batteremo con tutte le nostre energie. In questo testo, siglato il 6 aprile, infatti ai lavoratori in somministrazione nelle pubbliche amministrazioni non viene data possibilità del riconoscimento della professionalità acquisita, perciò, nell’eventualità di un concorso,non potrebbero accedere alla quota riservata alla stabilizzazione delle lavoratrici precarie e ciò rende ancora più difficile la situazione delle oltre 50 lavoratrici impiegate da anni nei nidi e nelle materne comunali di Livorno.
Ciò nondimeno ci impegneremo per il superamento delle forme precarie di Lavoro all’interno del pubblico impiego e per l’equiparazione formativa e retributiva delle lavoratrici interinali .
Di seguito il testo della lettera delle educatrici
Oggetto: Lettera protesta insegnanti somministrate nidi e materne Livorno
Siamo educatrici e insegnanti che da circa 10 anni svolgono il loro lavoro nei nidi e nelle materne comunali di Livorno e oggi ci viene negata la formazione. Siamo inquadrate da anni con contratti somministrati che hanno creato condizioni insopportabili di precariato (oltre a penalizzarci in un percorso di stabilizzazione rispetto a un contratto a tempo determinato con il Comune). Solo nelle ultime settimane abbiamo visto finire un contratto il 31 Marzo e iniziarne un altro il 3 Aprile che si è concluso prima di Pasqua.
Nonostante queste condizioni contrattuali ogni giorno abbiamo messo a disposizione tutte noi stesse in un lavoro pieno di responsabilità e dove è necessaria grande professionalità, garantendo, insieme alle colleghe di ruolo, che i servizi educativi andassero avanti e centinaia di bambini godessero del servizio che meritano.
Proprio per migliorarci professionalmente e garantire il miglior servizio possibile, abbiamo sempre partecipato a tutti gli eventi formativi proposti e così avremmo voluto fosse anche in questo anno educativo. A gennaio, insieme alle colleghe di ruolo, abbiamo iniziato un’importante formazione condotta dal Coordinamento pedagogico nella gestione del sistema integrato pubblico/privato dei servizi educativi 0/6, ma purtroppo il Comune di Livorno, quando le organizzazioni sindacali hanno fatto notare che, a causa della frammentazione dei contratti, non erano ancora state maturate le ore necessarie a svolgere tale percorso formativo, ha scelto di escludere totalmente tutte le educatrici e insegnanti somministrate dalla formazione, piuttosto che riconoscerci ore di lavoro aggiuntive.
Questa scelta ci penalizza come lavoratrici, soprattutto penalizza un servizio che è rivolto a bambini da 0 a 6 anni, quando
sarebbe bastato farci un contratto che andasse da settembre a giugno invece di questo spezzatino che farà pure risparmiare, ma danneggia le lavoratrici e i servizi.
Ci teniamo qui ancora una volta a ribadire pubblicamente che se non svolgeremo tutta la formazione prevista,a cui noi teniamo molto, non sarà perchè è mancata la nostra volontà e neanche perchè il NIDIL-CGIL ha chiesto che venissero rispettate le regole, ma per una scelta sbagliata di questa amministrazione.
Le Educatrici e Insegnanti Somministrate dei nidi e scuole Comunali di Livorno