La Cgil provincia di Livorno condanna fermamente il comportamento tenuto oggi dalla Polizia a Pisa nei confronti di studentesse e studenti liceali che stavano manifestando pacificamente per le proprie idee e per una causa giusta: il sostegno alla Palestina.
Le forze dell’ordine hanno ferito giovani inermi: tutto ciò è inaccettabile. Proviamo inoltre profondo sdegno per i metodi di fermo utilizzati: i ragazzi sono stati fatti addirittura stendere come se fossero pericolosi terroristi.
Ci preme sottolineare che ancora una volta si è tentato di negare il diritto al dissenso attraverso la violenza e con metodi non compatibili con una democrazia: un comportamento che purtroppo negli ultimi tempi si sta verificando con sempre maggior frequenza.
La libertà di pensiero e di manifestare per le proprie idee non può essere messa in discussione.
Agli studenti e alle studentesse rimasti coinvolti negli scontri la solidarietà e la vicinanza di tutta la Cgil.
Cgil provincia di Livorno
La Flc-Cgil Livorno condanna il comportamento delle forze di polizia che oggi a Pisa hanno caricato selvaggiamente studentesse e studenti che stavano manifestando per la pace in Palestina e si schiera con forza con gli studenti e contro questa strategia repressiva e antidemocratica che tenta di lacerare la Costituzione antifascista.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione di una strategia anticostituzionale da parte di questo governo che non tollera il dissenso e lo reprime con la violenza. Le immagini ci mostrano agenti in tenuta antisommossa che aggrediscono ragazze e ragazzi inermi, la cui unica colpa era quella di manifestare il proprio pensiero e di preoccuparsi della Pace in un’area martoriata da più di cinquanta anni.
Gli studenti e il mondo della conoscenza sono sotto attacco da più di un anno, sia attraverso aggressioni neofasciste, sia con la repressione delle forze d’ordine, sia con il tentativo di inserire delle modifiche legislative che vorrebbero mortificare i lavoratori del settore e divederli.
La Flc-Cgil Livorno continuerà a difendere la democrazia nei luoghi dell’istruzione e della ricerca e a rilanciare la lotta per nuove libertà e nuovi diritti.