Lucchini: l’adesione allo sciopero di due ore di ieri, lunedì 25 ottobre, è stata quasi totale. La quasi totalità dei lavoratori hanno incrociato infatti le braccia dalle 12 alle 14. Le motivazioni: il mancato rispetto degli accordi siglati con i vertici dell’azienda in merito all’organizzazione del lavoro. “Dalla riunione che si è tenuta l0 scorso 19 ottobre tra Coordinatori Rsu Lucchini e la Direzione del personale, è emerso che l’Azienda intende ridurre la produzione di ghisa e di acciaio, attraverso una marcia ridotta dell’altoforno che scende da 4000 tonnellate al giorno a 3600 tonnellate al giorno, per andare a recuperare materiale in giacenza di magazzino” spiega Mirko Lami per Rsu Lucchini “Evidentemente tutto ciò si ripercuote sulla gestione organizzativa dei vari reparti. Questo cosa significa? Ci saranno reparti come la preparazione minerale, gli impianti marittimi e “l’area ghisa” che subiranno delle variazioni di gestione a causa di minor arrivo di materie prime per calo produttivo, senza conseguenze però sugli occupati, mentre la laminazione non subirà ripercussioni”. “Sempre nel medesimo incontro” prosegue Lami “sono sorti problemi legati alla gestione del personale nei vari reparti che hanno pensato di gestire questo calo di produzione prendendo decisioni autonome, senza coinvolgere le organizzazioni sindacali. In tutte le occasioni, la Rsu è sempre stata disponibile ad affrontare le problematiche insieme alla Direzione del Personale, portando, quando è stato necessario, proposte in merito. Ultimamente sono stati elaborati accordi tra RSU e Direzione Personale che poi non sono stati applicati nei reparti interessati, senza ulteriore confronto con la RSU”. La RSU e gli stessi Coordinatori non tollerano che si discuta con i vertici aziendali e poi non siano rispettati gli accordi siglati, addirittura, in alcuni casi, dove sono stati stravolti servizi e turnazioni a propria discrezione delegittimando il ruolo della Rsu e dei Coordinatori.