Dichiarato lo stato di mobilitazione di tutti i lavoratori della Lucchini e dell’indotto. Questa la risposta di Fiom Cgil riunitasi ieri con le altre sigle sindacali e la Rsu aziendale. Domani si terranno le assemblee dei lavoratori su tutti e tre i turni. Per lunedì 19 luglio è dichiarato uno sciopero dalle 9 alle 12 con una manifestazione di fronte alla portineria centrale, dove si terrà un’assemblea aperta a cui saranno invitate tutte le forze politiche, i sindaci, i presidenti delle provincie interessate, la Regione ed i parlamentari di zona. La forte preoccupazione è dovuta al disimpegno di Mordashov, la mancanza di imprenditori interessati all’acquisto, per la mancanza di un progetto industriale. Ad aggravare tutto ciò le difficoltà finanziare, la mancanza di un accordo con le banche sul rifinanziamento del debito. Ad oggi possibili soluzioni con le banche sembrano di difficile attuazione; questo, mette a rischio il gruppo Lucchini e in particolare lo Stabilimento di Piombino.
“La nostra mobilitazione” commenta Luciano Gabrielli segretario Fiom “intende difendere lo stabilimento ed il suo ciclo integrale ed invitare Mordashov a dichiarare le sue reali intenzioni per ciò che riguarda il mantenimento e lo svilupo dello stabilimento di Piombino e del gruppo Lucchini” e conclude “invitiamo il Governo a vigilare ed intervenire con forza nei confronti della proprietà che non può scappare dopo aver sfruttato territorio e lavoratori lasciando nel baratro il futuro del secondo centro siderurgico italiano con 4000 posti di lavoro”.