Il pane e le rose
Quando ad un lavoratore arriva fra le mani una lettera con scritto “cassa integrazione”, oppure “mobilità”, oppure “licenziamento” o una delle mille varie declinazioni che però hanno sempre lo stesso risultato, qual è la primissima cosa di cui ha bisogno?
Proviamo a pensare al suo morale che sprofonda, a cosa gli passa per la testa, la disperazione, l’amarezza, il mondo che ti crolla addosso, le frasi del tipo “e ora chi glielo dice alla mia famiglia?”, oppure “come farò ad andare avanti?”. E dopo un po’ di giorni qualcuno potrebbe cominciare a sentirsi inutile, a non riuscire più a guardare negli occhi i propri figli, a non uscire più di casa, a piangere spesso, ad attaccarsi ad una bottiglia o ad un videopoker nella disperata speranza di un colpo di fortuna. Fino a casi estremi in cui si pensa di farla finita.
Certamente chi è in queste condizioni ha bisogno sopra ogni cosa di un LAVORO. Il pane, insomma. Ma chi si prende cura di ciò che prova dentro? Non esiste una rete istituzionale di supporto in questo senso, il lavoratore è lasciato solo con la sua sofferenza, nonostante la vicinanza di amici, di colleghi, della famiglia.
Questo è il motivo per cui “Livorno counseling” e CGIL – Provincia di Livorno hanno creato uno “spazio di ascolto e sostegno”, gratuito, per tutti i lavoratori che si trovano in queste situazioni, ma anche per i loro familiari, per gli anziani, per i disabili e tutti gli iscritti che vorranno usufruirne. I professionisti della relazione di aiuto di “Livorno counseling” sono sei counselors che si mettono a disposizione per aiutare nel ritrovare la serenità perduta, per accogliere, per ascoltare, per sostenere. Le rose, insomma.
Per un appuntamento: Tel. 0586 228462