Associazioni in paretcipazione, stage, contratti ad intermittenza: sono queste alcune delle nuove frontiere del precariato. “Questi lavoratori non sono facili da intercettare, perchè facilmente ricattabili. Vengono da noi per fare vertenza solo quando sanno che in azienda non rientreranno mai più “spiega Barbara Celati segretaria Nidil Cgil, la categoria che segue i lavoratori cosiddetti “atipici” “Vorremmo inserire questi lavoratori in un percorso più complessivo, prevenire e monitorare. Nella nostra provincia, ad esempio, c’è un abuso di contratti atipici nel settore del commercio, come i contratti di associazione in partecipazione che mascheano una condizione di lavoro subordinata. In questo modo, facendo figurare i commessi come soci, l’azienda risparmia sul costo del lavoro, perchè i costi della gestione separata sono più bassi di quelli per lavoro dipendente. Un altro abuso è quello dei contratti ad intermittenza: l’azienda ti assume ma ti chiama solo quando ne ha bisogno e ti paga solo le ore che lavori; per non parlare degli stage, troppo spesso usati dalle aziende per coprire buchi di organici. Invito tutti lavoratori che si trovano in queste condizioni di venire ad informarsi, conoscere i propri diritti e gli strumenti per tutelarsi “.
Lavoro atipico: “Dobbiamo prevenirlo e monitorarlo”
Post Precedente“Il nostro tempo è adesso”: I precari scendono in piazza