Dopo il risultato delle gare di appalto nella raffineria Eni di Livorno, aggiudicate con ribassi del 30%, il coordinamento delle imprese d’appalto ha iniziato le azioni di lotta, nel tentativo di salvaguardare gli oltre 100 lavoratori il cui impiego è adesso in bilico.
Da lunedì i lavoratori degli appalti sono in sciopero, con il sostegno di tutti gli altri lavoratori che operano in raffineria, anche dei chimici che, per il momento, hanno intenzione di proclamare sciopero appena saranno trascorsi i termini di legge.
Ieri alle 13 lavoratori e sindacati hanno incontrato il Prefetto di Livorno, la dottoressa Tiziana Costantino, che si è impegnata a fare da tramite con Eni per ottenere un tavolo di raffreddamento.
Il coordinamento Eni, infatti, dopo alcuni passaggi interlocutori con le nuove ditte che subentreranno negli appalti della raffineria, dopo aver riscontrato scarsi margini di trattativa, ha chiesto un incontro direttamente con la proprietà.
L’incontro tra rappresentante del governo ed Eni, però, ha prodotto una fumata nera e i lavoratori questa mattina hanno perciò incrociato nuovamente le braccia, rallentando il traffico intorno allo stabilimento per gran parte della mattinata, creando gravi disagi alla viabilità.
In questo momento l’Eni sta trattando con i rappresentanti confederali dei chimici per cercare di chiudere un accordo, comunque il coordinamento Eni ha già proclamato per domani una terza giornata di sciopero e i metalmeccanici territoriali due ore di sciopero generale in solidarietà dei loro colleghi Eni.