La vertenza Porca Vacca di Livorno arriva sui banchi del consiglio comunale della città, dove Cgil e Filcams hanno denunciato le pessime condizioni di lavoro nel locale: livelli salariali troppo bassi rispetto alle mansioni svolte e mancato pagamento degli straordinari.
Nei giorni scorsi i lavoratori sindacalizzati del porca Vacca hanno proclamato sciopero e incrociato le braccia in quanto le condizioni di lavoro nel locale sono cambiate, ma secondo la categoria in peggio “Avevamo già deciso di interrompere i rapporti a maggio, quando la decisione dell’azienda era stata di non dare il livello che spettava ai lavoratori in base alle mansioni svolte – illustra la Filcams Cgil di Livorno -abbiamo così coinvolto l’Ispettorato del Lavoro, denunciando che gli straordinari vengono svolti senza essere né retribuiti né riconosciuti, il livello di inquadramento dei lavoratori non è adeguato e la formazione non è correttamente retribuita”
Al momento la categoria è impegnata con l’azienda in DTL, direzione territoriale del lavoro, per cercare di trovare degli accordi “Ancora ogni confronto è fallito – prosegue la Filcams – e comunque quello che danneggia maggiormaente il clima nel locale e fa più male ai lavoratori è l’atteggiamento con cui si pone l’azienda nei loro confronti”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha fatto partire l’ultima proclamazione di sciopero è stata l’ennesimo atto discriminatorio nei confronti di una lavoratrice “Hanno deciso di allontanarla dal posto di lavoro senza giustificato motivo oggettivo – sottolinea la categoria CGIL – prefigurando un obiettivo chiaro, la tendenza a esasperare i lavoratori sindacalizzati e a portarli alle dimissioni”
Questo è il quadro emerso in commissione consiliare, convocata a seguito dello sciopero, a cui ha preso parte anche la segreteria confederale CGIL Livorno, che ha lanciato una proposta per evitare che tali episodi si ripetano “In una città che insiste in un’area di crisi complessa come quella di Livorno – illustra Monica Cavallini, presente per la segreteria – ben vengano aziende che investono, ma con la crisi occupazionale, purtroppo, rischiamo che i lavoratori, per paura di perdere il posto e sentendosi ricattati dalle norme vigenti che lasciano ampio margine al datore di lavoro, si adattino a qualsiasi condizione. Per questo abbiamo chiesto in commissione che sia creato un protocollo di insediamento etico nel commercio, nel turismo e nei servizi, settori dove è ampio il margine di precarietà e sfruttamento”.
Soddisfazione da parte della confederazione e della categoria per come la proposta è stata accolta “I membri della commissione si sono mobilitati immediatamente per la stesura del protocollo – concludono Filcams e Cgil – e si sono impegnati a convocare la proprietà del Porca Vacca per ottenere ulteriori chiarimenti”.
L’appuntamento tra sindacati e azienda è fissato per il 12 luglio in DTL per un ulteriore tentativo di conciliazione.