La Filt CGIL pronta alla mobilitazione generale del porto di Livorno

La Filt CGIL pronta alla mobilitazione generale del porto di Livorno se non sarà rispettato il patto per il lavoro, in quanto, nonostante il porto continui a crescere, gli ex lavoratori della Lucarelli Terminal sono ancora a casa, quelli di Mediterranea Trasporti hanno perso il posto di lavoro e molte aziende, in sede di contrattazione, chiedono la deroga dei diritti sanciti dal contratto nazionale.

Le notizie che leggiamo e sentiamo circolare sullo stato di salute del porto di Livorno non possono che rinfrancarci dopo anni passati a registrare i problemi legati alla crisi internazionale.

Tuttavia questo nostro cauto ottimismo si scontra con una serie di fatti preoccupanti che stiamo registrando negli ultimi tempi: dopo la chiusura della Lucarelli Terminal, arriva la messa in liquidazione della Mediterranea Trasporti, insieme ad altre situazioni nelle quali le imprese rivendicano accordi in deroga al Ccnl, da utilizzarsi come elemento di concorrenza sleale e al ribasso.

Tutti fattori che possono diventare precondizioni della deregolamentazione di un settore che, lo ricordiamo, si è mobilitato pesantemente, anche con scioperi nazionali di tutti i porti, per contrastare proprio queste errate valutazioni e proposte. I lavoratori del  porto sono consapevoli  degli interventi della Filt-Cgil in tema di regole del mercato del lavoro e su questi principi non faremo un passo indietro, così come sul rispetto del CCNL. I lavoratori che rappresentiamo hanno dimostrato grande compattezza su questi temi, perché, sullo sfondo, vi era e vi sarà sempre l’interesse generale del porto in quanto infrastruttura strategica per il nostro territorio e per l’intera comunità.

Nel 2012, abbiamo condiviso, come sindacati, associazioni datoriali e Confindustria con la supervisione dell’ Autorità Portuale,  il “Patto per il Lavoro”,   una forma di clausola sociale per i lavoratori del porto perdenti posto che non avrebbe dovuto  lasciare a casa neanche un lavoratore, a maggior ragione con i dati che vengono pressoché quotidianamente snocciolati sullo stato di salute del porto, ma che in realtà, a oggi, non è stata attivata: ancora 18 lavoratori ex Lucarelli non hanno trovato collocazione in nessun terminal, e oggi si aggiungono anche i lavoratori di Mediterranea.

A tal proposito ricordiamo, altresì, che siamo impegnati a sostenere l’iniziativa della nostra struttura nazionale che, congiuntamente con gli altri sindacati e le associazioni datoriali stipulanti il Ccnl dei porti, ha siglato un avviso comune sul tema del cd. Correttivo Porti. Siamo a conoscenza della volontà del Ministero dei Trasporti di supportare anche le esigenze del Sindacato e l’orientamento delle competenti Commissioni parlamentari vanno in quella direzione. Resta da capire, dopo quello del Consiglio di Stato, quale sarà il parere della Conferenza Unificata Stato Regioni. In attesa di risposte e di comprendere che tipo di mobilitazione, eventualmente, mettere in atto a livello nazionale, chiediamo alla AdSP, al Presidente Corsini di creare le condizioni affinché le aziende che operano nei porti di Livorno e Piombino rispettino la legge e il CCNL unico dei porti e che si  faccia garante per il rispetto del “Patto per il lavoro del Porto”  e per la ricollocazione dei lavorati EX LUCARELLI  e MEDITERRANEA. Temi fondamentali per i quali i lavoratori del porto potrebbero già essere disponibili alla mobilitazione.

 

Per la Filt CGIL Livorno

La segretaria generale

Maria Luisa Lironi

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