Le segreterie territoriali dei sindacati confederali intervengono per annunciare una mobilitazione unitaria dei lavoratori e delle lavoratrici del territorio, stanchi di una situazione di crisi che si aggrava costantemente e a cui né Istituzioni, né imprenditoria sembrano riuscire a far fronte.
CGIL CISL UIL della Provincia di Livorno, dopo lo sciopero del 1 Luglio 2016 a sostegno della Piattaforma unitaria, a distanza di mesi dalla mobilitazione sono fortemente preoccupati per i ritardi nell’applicazione degli accordi di programma e per la lentezza con la quale il territorio sta rispondendo alla crisi.
Una crisi che non stenta a diminuire, con ammortizzatori sociali ormai scaduti, con molti disoccupati ormai sul l’orlo della povertà.
I temi che avevamo posto all’attenzione del Governo Nazionale, Regione e Comuni erano e sono ancora oggi:
1)Un intervento strutturale sul sostegno al reddito per i disoccupati del territorio, che tenega conto dei tempi necessari ad agganciare la ripresa,
2)Formazione e riqualificazione delle professionalità.
3)Piena applicazione degli accordi di programma a Livorno e Piombino che, specialmente su Livorno, è in forte ritardo, particolarmente in merito ai bandi per la realizzazione della Darsena Europa.
4)Sistema sanitario, tra ospedale e case della salute, sistema ormai abbandonato a se stesso senza una reale strategia da parte del territorio.
5)Sistema del sociale in forte crisi, che rischia di compromettere l’assistenza essenziale verso i più bisognosi, rendendo le famiglie fragili e isolate rispetto ai bisogni.
6)Infrastrutturazione del territorio in forte ritardo.
In questo contesto di disagio sociale si inserisce il rischio della proliferazione di sacche di criminalità, che potrebbe non ridursi a realtà locali ma addirittura favorire l’infiltrazione delle mafie nella nostra economia.
Il moltiplicarsi di cooperative spurie e l’aumento esponenziale dei fenomeni di caporalato sono un segno evidente che questo processo potrebbe essere già in atto, compromettendo, quindi, il tessuto economico sano della provincia.
Alle associazioni datoriali abbiamo già inviato una lettera per confrontarci su un “Patto per il lavoro” che riguardi tutto il territorio, volto ad arginare le perdite occupazionali, che alimentano il disagio, e a una collaborazione per arrivare a un fattivo rilancio dell’economia basata su corrette modalità di lavoro e legalità.
In mancanza di risposte concrete e di impegni da parte di Istituzioni e imprenditori i sindacati annunciano che inizieranno una serie di iniziative di mobilitazione di carattere unitario, senza escludere un nuovo sciopero generale, questa volta a carattere provinciale.