La Cgil in questa difficile situazione economica e sociale si sta mobilitando e lottando da tempo per invertire il declino del nostro Paese che ha comportato e comporterà crisi sociale e crisi democratica. Una crisi che morde le carni dei lavoratori e delle lavoratrici, dei disoccupati, dei precari e dei giovani senza futuro. Una crisi che fa venir meno anche la possibilità stessa di pensare che attraverso un’azione collettiva si possa resistere e cambiare questo stato di cose. Ci siamo battuti e ci batteremo per dare veramente un lavoro alle giovani generazioni, per garantire una pensione dignitosa, per contrastare i tagli allo stato sociale che mettono in discussione il diritto alla salute e per rilanciare il sistema industriale di questo Paese. Ci siamo battuti perché i lavoratori possano scegliere da chi farsi rappresentare, attraverso la verifica della rappresentanza e rappresentatività delle varie organizzazioni sindacali, rilanciando altresì la centralità delle Rsu. Lo facciamo in un clima difficile, a volte ostile, subendo atti di vera e propria aggressione e intimidazione come quello che recentemente ha colpito uno dei nostri dirigenti. La violenza e l’intimidazione non fanno parte della cultura e delle partiche del movimento operaio, hanno sempre danneggiato e colpito i lavoratori e testimoniano una regressione preoccupante nelle modalità di relazione tra persone e nei rapporti tra le persone e la politica. La Cgil non si lascerà intimidire ma sarà ancora più impegnata a fianco dei lavoratori per dare risposte collettive ai bisogni e ai drammi che colpisono il mondo del lavoro. In questa crisi drammatica le parti datoriali, il sistema istituzionale e la politica devono mostrare grande attenzione e grande responsabilità. La Cgil c’è e ci sarà!
La Cgil non si fa intimidire: Sempre a testa alta per la difesa dei lavoratori.
Post PrecedenteCiao Vittorio!